Per vendicare l’onorabilità della figlia rimasta incinta, il padre della giovane si è presentato a casa dell’ex fidanzato e ha sparato con una pistola sei colpi d’arma da fuoco che per fortuna non hanno ferito nessuno.
E’ quanto successo a Villabate paese alle porte di Palermo a gennaio scorso. Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Misilmeri, coordinate dalla procura, hanno portato in carcere due palermitani, padre e fratello della giovane di 50 e 23 anni, con l’accusa di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e detenzione e porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo. L’ordinanza cautelare è stata emessa dal gip di Palermo.
Il padre dell’ex fidanzata si è presentato in casa del giovane di 20 anni. Ha iniziato a urlare facendo affacciare al balcone il padre del giovane e invitato a scendere in strada per un chiarimento. L’uomo è rimasto in casa e così sono stati esplosi i colpi d’arma da fuoco. Quattro sono finiti in casa senza ferire nessuno.
Un uomo di 57 anni, residente a Marsala, è stato arrestato e condotto al carcere di Trapani con l’accusa di tentato omicidio. L’arresto, eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Marsala, fa seguito all’accoltellamento di due persone avvenuto la sera del 21 ottobre scorso nei pressi di un’attività commerciale in contrada Berbarello.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala, è iniziata immediatamente dopo il ricovero delle vittime, un uomo di 42 anni e suo figlio di 18 anni, presso l’ospedale locale. I due presentavano diverse ferite da arma da taglio. I Carabinieri hanno raccolto le testimonianze delle vittime e acquisito le immagini degli impianti di videosorveglianza presenti nella zona dell’aggressione. Questo ha permesso di ricostruire la dinamica dell’evento e di identificare il presunto aggressore.
Successivamente all’identificazione del sospettato, è stata eseguita una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del 57enne. Durante la perquisizione, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato gli abiti che l’uomo indossava la sera dell’accoltellamento. Gli indumenti presentavano ancora tracce di sangue e corrispondevano a quelli visibili nelle registrazioni delle telecamere di sorveglianza.
Le prove raccolte dagli inquirenti, inclusi i filmati delle telecamere di sorveglianza e il ritrovamento degli abiti sporchi di sangue, sono state sufficienti per convincere il Tribunale di Marsala ad emettere la misura cautelare in carcere. L’uomo è stato quindi arrestato e trasferito presso la casa circondariale di Trapani, dove si trova attualmente detenuto in attesa di giudizio con l’accusa di tentato omicidio.