La premier Giorgia Meloni sarà a Palermo in occasione del trentunesimo anniversario della strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992, dove morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
L’intervento del presidente del Consiglio è previsto nel corso della mattinata, come dice il programma delle manifestazioni che ancora comunque non è definitivo.
Nel trentesimo anniversario delle stragi mafiose d’Italia la Fondazione Falcone dedica il prossimo 23 maggio a tutte le vittime, in special modo alla piccola Nadia Nencioni, assassinata con l’intera famiglia il 27 maggio del 1993 nella strage dei Georgofili a Firenze. Il titolo del trentunesimo anniversario della strage di Capaci infatti, “Il tramonto si avvicina” è tratto dall’ultima poesia che la bambina scrisse in ospedale, il medesimo componimento che ha ispirato il codice dell’operazione della cattura di Matteo Messina Denaro lo scorso 16 gennaio.
Infatti, per volontà della Fondazione Falcone il prossimo 23 maggio si ricorderanno con Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro insieme a Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, anche tutte le altre vittime delle stragi del 1993.
E’ proprio dalla cattura di Matteo Messina Denaro che Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone, avvia la riflessione sul bilancio di questi ultimi trent’anni di impegno: “Abbiamo incontrato migliaia di giovani nelle scuole di tutta Italia in questi anni, ogni giorno penso e sono grata alle insegnanti per il lavoro instancabile di cura nei confronti della memoria dei fatti di allora e della promozione di un nuovo modello di società della giustizia e della fiducia, al contempo sono però consapevole che non basta ancora, non è sufficiente.
La cattura del boss Messina Denaro rivela un’ampia porzione della società disposta ad aiutare i mafiosi, al Sud come al Nord, persone e professionisti consapevoli di fare affari con i boss e coi complici, a chiedere loro favori. Oggi più che mai quindi serve agire nella comunità, perché contro la mafia non basta la legalità ma servono anche cultura, passione e impegno, sperimentando nuovi linguaggi e nuove forme di aggregazione civile, unendo le istituzioni e le imprese in questa nuova stagione della consapevolezza. Dobbiamo vincere la mafia, non soltanto contrastarla, restando lontani dal personalismo ed essendo di esempio, per coraggio e fantasia, restando autonomi”.
Insieme alla Professoressa Falcone ribadisce il Sindaco della Città Metropolitana Roberto Lagalla: “Iniziare le commemorazioni del trentunesimo anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, volendo a Palazzo Jung il ‘Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie dedicato a Giovanni Falcone, a Paolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia’, è un momento molto importante e significativo per Palermo. Accogliendo l’idea della Professoressa Maria Falcone, il museo diventerà uno dei simboli della nostra città, un luogo che nasce dalla intensa collaborazione tra il Comune, la Fondazione Falcone e la Città Metropolitana di Palermo che ha messo a disposizione questo spazio che si affaccia sul quartiere della Kalsa e che potrà dare un grande impulso proprio alla riqualificazione di quest’area”.
“Non sarà solo un museo della memoria- prosegue Lagalla- ma uno spazio fluido di incontro sul contemporaneo e di riflessione per un nuovo patto generazionale a sostegno della legalità. Nella nostra idea c’è la volontà di fare di questo luogo un osservatorio privilegiato per raccontare le storie e il sacrificio di chi ha combattuto il crimine organizzato e per testimoniare la reazione culturale e l’impegno civile che, sulla scia del coraggioso esempio di quegli eroi, hanno animato una lunga e proficua stagione di resistenza alla mafia da parte della comunità, fino a rendere oggi Palermo un punto di riferimento per la affermazione dell’impegno civile.
Gli studenti e i giovani saranno protagonisti attivi di quello che auspichiamo possa divenire un museo interattivo, narrante e diffuso nel territorio nazionale che, oltre a portare la nostra storia in altre città italiane, si proponga come luogo di ospitalità delle culture sociali e del lavoro per la bellezza, di riflessione per i turisti, per il mondo del lavoro, per le imprese e per i cittadini.
Il Comune di Palermo e la Città Metropolitana continueranno ad assicurare sostegno e collaborazione alla proposta progettuale della Fondazione Falcone. Quella collaborazione che non mancherà anche nell’iniziativa di salvare l’Albero Falcone, il monumento della memoria vivente in via Notarbartolo, per il quale ho voluto coinvolgere l’Università degli Studi di Palermo e il professore di Colture arboree Giuseppe Barbera”.
Il presidente della Regione Renato Schifani ha assicurato l’impegno del governo a supportare la Fondazione Falcone, di cui la Regione Siciliana è socio, per finanziare le attività del futuro “Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie dedicato a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia”, che sarà realizzato a Palazzo Jung di Palermo.
Ore 9.30 – Prima convocazione autorità in situ: Palazzo Jung – Attraversamento del giardino storico / Apertura simbolica del
cantiere del Museo del presente e della memoria Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Dedicato a tutte le vittime di mafia.
Apertura della diretta RAI /Anteprima – ore 10.30 / 10.40 – Giardino storico di Palazzo Jung – Piazza Magione Conduce dal palco centrale di Via Remo Sandron in diretta in collegamento col giardino Elisa Anzaldo, TG1. Apertura simbolica del cantiere di lavoro per la realizzazione del Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie Giovanni Falcone e Paolo Borsellino / Il giardino allestito per l’occasione e che resterà aperto al pubblico d’estate, fino all’inaugurazione del museo in autunno,. Da questo spazio restituito alla città si avvieranno le celebrazioni del 23 maggio 2023, con la piantumazione simbolica di 27 piante di rose – tante quanto le vittime delle stragi del 1992 e del 1993.
Ore 10.40 – Intervento musicale dal palco centrale di via Remo Sandron – Aula Bunker: Il coro del Liceo Meli di Palermo canta
“supereroi” di Mr. Rain. – Il corteo istituzionale si sposta e giunge in auto in via Remo Sandron per prendere posto a diretta aperta.
Ore 10.45 – Area difronte l’ingresso dell’Aula Bunker del Tribunale di Palermo, via Remo Sandron tutta – Palco centrale – Alla
presenza di decine di sindaci “bambini” con la fascia tricolore provenienti da diversi comuni italiani e seduti sul palco (coperto)
insieme a fotografi, giornalisti, artisti e testimoni, vigili del fuoco, sopravvissuti delle stragi del 1993.
2 – Via Remo Sandron, area davanti l’ingresso dell’Aula Bunker del Tribunale di Palermo Presenti sul palco dall’inizio:
1 – Ottanta giovani sindaci con la fascia tricolore – Presenti ma attualmente non intervengono
2 – Il coro del Liceo Meli di Palermo – Intervengono come indicato da Elisa Ansaldo più volte
3 – I testimoni – I Vigili del Fuoco (sei) coi caschi – Intervengono sui fatti delle stragi del 1992 e del 1993
4 – Partner d’impresa e di progetto.
5 – Delegazioni unità operative della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria, dei Vigili del Fuoco.
Maria Falcone resta in prima fila in platea, accanto alle autorità e sale quando chiamata (da concordare se diversamente).
Il palco avrà disponibilità di accogliere tutti gli ospiti già seduti così come anche i giovani studenti, testimoni e personalità.
Saranno forniti dalla Fondazione Falcone gli arredi per la conduzione e gli ospiti.
Il coro del Liceo Classico Internazionale Statale Giovanni Meli* con Mr. Rain (Mattia Balardi) aprono la parte dal palco
centrale “Aula Bunker”, insieme ai tanti giovani sindaci con la canzone “Supereroi” dedicata alle giovani vittime di mafia, può essere la sigla e il leitmotiv dello spot del 2023?
Ore 11 in poi – Il saluto della città di Palermo con il Sindaco di Palermo Roberto Lagalla – accanto a Maria Falcone sul palco, a seguire inquadramento generale del tema della giornata a cura della conduzione.
Ore 11.10 – Il coro del Meli legge tutti i 27 nomi delle vittime delle stragi di mafia nel loro trentesimo, del 1992 e del 1993, citando anche il luogo dell’assassinio.
Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano interviene intervistato e accompagna i collegamenti. Le piazze della memoria, le stragi d’Italia trent’anni dopo: collegamento da Firenze con Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi e una restauratrice.
“Ripartiamo dalla cultura…” come richiamato recentemente dal Capo dello Stato.
Tra un collegamento e l’altro, rifacendosi ai caduti dei Vigili del Fuoco, il gruppo presente sul palco di Palermo suona la sirena fuori ordinanza, col suo urlo lacerante…
Collegamento da Milano, da via Palestro, con il PAC colpito e devastato nella strage del 1993: In sito a Milano il Sindaco Beppe
Sala*, il Direttore del PAC Domenico Piraina, i vigili urbani colleghi dei caduti. Da Palermo i colleghi Vigili del Fuoco.
Da Roma, dal sito monumentale di San Giovanni in Laterano: Alfonsina Russo*, direttrice del Colosseo e del parco dei Fori Imperiali, sul tema della Grande Bellezza contro i ricatti mafiosi… Conclude il Ministro Gennaro Sangiuliano.
L’iApprofondimenti sull’attività della Polizia di Stato da concordare con la Fondazione Falcone se questi riguardano la “scaletta” e
secondo le volontà del vertice della Fondazione stessa. Intervista al Capo della pliia
Tutto collegato fino a Maria Falcone viene chiamata, invitata a salire sul palco per entrare in diretta, in collegamento da Roma il Ministro per lo sport e igiovani Andrea Abodi (o dal palco di Palermo): la comunità del futuro, i giovani protagonisti del cambiamento e di una nuova Patria dei territori.
Intervento musicale del Coro del liceo Meli / Brano – “Pensa” di Moro
Ore 11.45 – Intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni
Ore 12 – Chiusura e stop.
“Parteciperemo alle iniziative del 23 maggio, perché come fu per la grande manifestazione del 1992 nel giorno del funerale del giudice Falcone, della moglie e degli agenti della scorta quando i lavoratori scesero in piazza per ‘rilanciare la vertenza’ contro l’illegalità la sopraffazione che avevano privato la nostra terra di grandi uomini e donne dello Stato, così ribadiremo che per contrastare la mafia serve un forte e corale No ogni giorno”. Così il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana, annuncia la partecipazione del sindacato, come ogni anno con tutte le sue federazioni enti e associazioni, alle iniziative previste per il prossimo 23 maggio a Palermo organizzate dalla Fondazione Falcone, quando ricorreranno i trentuno anni dalla strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Il sindacato sarà presente con una pettorina identificativa, che porta due frasi (‘Italia parte civile’ da un lato e ‘Per non Dimenticare, gli uomini passano, le idee restano ..continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini’, dall’altra), al corteo che nel pomeriggio partirà da Porta dei Giganti ( via Duca della Verdura) per dirigersi verso l’albero Falcone e assistere al minuto di silenzio alle 17,58. “La società civile, il mondo del lavoro, devono tenere accesa quella fiamma che portò in piazza migliaia di lavoratori nell’anno terribile delle stragi, la coscienza antimafia è fatta di scelte quotidiane che portano a far prevalere il legale sull’illegale, il rispetto sulla sopraffazione, il bene della collettività contro quello dei mafiosi. Le istituzioni devono essere protagoniste di questo percorso – aggiunge La Piana – che è l’unico che possa portare allo sviluppo del nostro territorio, perché liberandoci dell’economia sommersa e illegale, possiamo far rinascere l’economia pulita, buona, quella che porta a creare un futuro per i nostri giovani”. La Piana conclude “I giudici Falcone e Borsellino, tutte le donne e uomini della scorta, come tutte le vittime di mafia, ci hanno lasciato questo grande messaggio: ogni No a tutte le forme di condizionamento è un passo in avanti in questa battaglia che bisogna vincere tutti insieme”.