Quanti colori ha la mafia ovvero quante sono le organizzazioni che ormai si possono definire mafiose anche se non sono endemiche? Tante e di tanti colori. Nel tempo abbiamo avuto a che fare con le tante mafie ‘bianche’ ovvero Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra, la mafia di Roma capitale, la mafia albanese, quella turca, cosa nostra curda, la mafia russa. Ma non solo mafie di etnia bianca. Da tempo conosciamo la spietata Yacuza orientale solo per fare un altro esempio.
Più di recente scopriamo anche la mafia nigeriana e varie altre organizzazioni criminali di etnia africana. In realtà le prime tracce di mafia nigeriana in Italia si rilevano già nel 1987 ma più di recente il fenomeno è cresciuto allargando il proprio campo di azione. per gli investigatori, però, la mafia nera in Italia non può agire senza il permesso delle nostre mafie locali. Cosa Nostra lascia ai nigeriani il controllo delle attività che non vuole gestire direttamente. Insomma esiste anche un ‘razzismo’ delle mafie, una sorta di scala gerarchica delle organizzazioni criminali.
Alla luce di questi dati sorprende, e non poco, l’atteggiamento della politica italiana e in particolare siciliana. Da un lato la consegna del silenzio quando scattano le operazioni antimafia per così dire ‘ordinarie’ ma soprattutto il silenzio generalizzato quando circolano notizie di corruzione, malaffare, indagini su politici e magari voto di scambio.
Al contrario una vera e propria corsa al commento in occasione di operazioni come quella di ieri a Palermo contro la mafia nigeriana. Non un caso isolato visto che analoga era stata la corsa al commento in occasione dell’operazione con la Black Axe, altra mafia ‘nera’ la cui cellula di comando era stata trovata al Cara di Mineo, solo per fare un altro esempio.
Segno dei tempi e della crescente intolleranza, della politica dei respingimenti o segno di una inversione di rotta sulla strada della legalità da parte della nostra classe dirigente magari complici le attività criminali scoperte in capo ai così detti gruppi antimafia? Una domanda alla quale forse risponderà solo il tempo ma che intanto ci poniamo perplessi e tendenzialmente indignati per questa deriva quantomeno poco chiara
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