Cinque condanne e quattro assoluzioni sono state chieste dal pm Claudio Camilleri nel processo, in abbreviato, sulla rissa che portò alla morte di Aldo Naro, il giovane medico ucciso pochi giorni dopo la sua laurea in una festa in maschera nella discoteca Goa a Palermo il 14 febbraio del 2015.
In alcuni casi non c’è certezza che alcuni degli imputati del processo in abbreviato siano coinvolti nella rissa. L’assoluzione è stata chiesta per: Valentino Natale, Carlo Lachina, Giuliano Bonura, Pietro Coviello.
Chieste le condanne a due anni ciascuno per rissa per: Giovanni Colombo, Daniele Cusimano, Mariano Russo e Giuseppe Micalizzi. Chiesta la condanna a due anni per favoreggiamento per Francesco Meschisi.
Il Gup Fernando Sestito aveva richiesto una perizia antropometrica e un accertamento di tipo medico-legale per fare
chiarezza sull’uccisione del medico venticinquenne di San Cataldo, Aldo Naro. Il problema è però individuare il momento della rissa, che non è inquadrato dalla telecamere, e capire dove si trovavano gli altri possibili protagonisti per capire chi è realmente coinvolto e chi è estraneo alla vicenda.
Con il rito ordinario sono processati Francesco Troia, Massimo Barbaro e Antonino Basile. Massimo Barbaro, gestore della
discoteca, è indagato per favoreggiamento personale per aver coperto il buttafuori abusivo che avrebbe sferrato il calcio
mortale.
E’ stato condannato a dieci anni di reclusione (scontati di un terzo per il rito abbreviato) il giovane di 18 anni che avrebbe colpito a morte Naro. L’imputato aveva 17 anni quando avvenne la rissa e faceva il buttafuori, dopo essere stato reclutato nel quartiere dello Zen.
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