L’accordo di maggioranza raggiunto ieri nel vertice convocato dal presidente Renato Schifani, che ha sbloccato l’emendamento del governo per i ristori finanziari ai Comuni dove insistono parchi e siti archeologici, ha dato un’accelerazione ai lavori dell’Assemblea regionale. Sala d’Ercole ha approvato il collegato alla finanziaria, che contiene anche i fondi per i forestali saltati dopo l’impugnativa del CdM delle norme coperte con i fondi per lo sviluppo e la coesione, e ha dato il via libera, col voto finale, anche alla proroga dei commissari nelle ex Province fino al 31 dicembre del prossimo anno nelle more della riforma per il voto diretto degli organismi, alla legge-voto sul dimensionamento scolastico e sulle farmacie rurali.
Approvato anche un emendamento che consentirà ai Comuni di incassare una percentuale sui proventi della vendita dei biglietti d’ingresso ai siti archeologici situati negli stessi centri. Una questione che era stata al centro delle polemiche, qualche giorno fa, con il sindaco di Taormina e leader dell’opposizione in Regione, Cateno De Luca. L’emendamento, di fatto, consente al governo di superare il problema e fa parte dell’accordo della maggioranza.
Si può tranquillamente chiamare “nodo Taormina“. All’Ars il centrodestra ha sostenuto l’emendamento del governo (e non quello che il sindaco Cateno De Luca sta promuovendo in Parlamento) per concedere aiuti a tutti i Comuni in cui ricadono parchi archeologici. In sintesi, i sindaci incasseranno “fino al 10%” dei biglietti venduti. Niente fondi di Taoarte ma una buona quota a tutti i comuni, ovviamente Taormina compresa.
“Una disposizione – sottolinea il presidente – il cui impianto normativo è stato fortemente voluto dal governo, che, invece, come diversamente ipotizzato ha ritenuto di non “tassare” gli imprenditori con una quota del 20% per gli incassi relativi agli eventi organizzati all’interno dei siti archeologici. Una posizione non condivisibile, sia perché avrebbe causato molto probabilmente un trasferimento del costo sull’utente finale, il cittadino, sia perché non si può chiedere al privato di accollarsi il rischio di impresa, se lo sbigliettamento dello spettacolo va male, e tassarlo alla fonte, invece, se va bene. È un principio che stride con chi ha una concezione economica liberista”.
La norma ha lo scopo di far partecipare i Parchi alla spesa sostenuta dai Comuni per il potenziamento dei servizi di viabilità, sicurezza, decoro urbano, raccolta e smaltimento dei rifiuti, in ragione della pressione turistica generata dall’attrattività dei luoghi di cultura.
Nell’emendamento predisposto da Palazzo d’Orleans e votato dall’Aula, comunque, è stata inserita anche la possibilità che i Comuni, dei territori nei quali ricadono i Parchi archeologici, possano usufruire dei siti per un massimo di cinque giorni al mese.
«Voglio ringraziare – conclude Schifani – i deputati della maggioranza e dell’opposizione che in maniera sinergica hanno contribuito a migliorare il testo originario e il presidente dell’Ars per la conduzione dell’Aula e l’attività di sintesi esercitata».
No alla testa di Turano in cambio dello stop alla sostituzione di Francesco Scarpinato. Ma se nessuno si tocca vale anche per Marco Falcone. Non ci sarà, almeno per il momento, il rimpasto nella giunta Schifani e con l’addio alle sostituzioni in giunta torna anche il sereno nella coalizione. Ma questo rinvio è la vittoria solo del compromesso. Nessuno, insomma, ha vinto veramente ma tutti possono rasserenarsi.
Risolto il primo nodo ieri sera Schifani ha avuto un colloquio telefonico con Gaetano Galvagno. Fra i due qualche tensione era stata abbastanza evidente e palpabile dopo gli scontri in aula di mercoledì scorso. Ma la telefonata è stata utile e sufficiente a calmare gli animi e a ribadire reciproca fiducia e apprezzamento.
Un disegno di legge che va in aiuto a tutte quelle farmacie che si trovano in territori difficili e poco popolosi che da anni, soprattutto dopo il covid, hanno trovato delle difficoltà nella gestione dei servizi essenziali.
“Abbiamo tutelato la salute umana – spiega il primo firmatario, Alessandro De Leo di ‘Sicilia vera’ – nel rispetto dell’art.32 della Costituzione, sotto il profilo dell’assistenza farmaceutica. Abbiamo dato dignità a chi lavora in bassi insediamenti urbani, prevedendo l’aumento dell’indennità di residenza per evitare la loro chiusura”.
Ed a sostenere la battaglia del deputato regionale messinese, anche l’onorevole La Vardera con incontri, emendamenti e lavoro. “Insieme a De Leo – continua il presidente di ‘Sud chiama nord’ La Vardera – abbiamo lavorato mesi e mesi su questo articolato. È una vittoria per tutti noi, ma soprattutto per tutte le farmacie che oltre ad essere semplici ‘farmacie’ in quei territori diventano dei veri e propri presidi di primo soccorso. Oggi, hanno vinto i cittadini”.