Vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Dda della Procura della Repubblica di Palermo. Gli agenti della Squadra Mobile, hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare.
L’operazione è il naturale prosieguo di un’altra inchiesta che, nel dicembre scorso, portò all’arresto di 25 persone, ritenute responsabili a diverso titolo di associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni, perpetrate a seguito del furto di veicoli secondo il cosiddetto sistema del “cavallo di ritorno”, nonché di rapina, furto e ricettazione di veicoli.
In pochi mesi i poliziotti avevano individuato l’organizzazione ricostruendone la fisionomia e i ruoli dei componenti. L’organizzazione congegnata dai promotori prevedeva, infatti, una rigida suddivisione in ruoli, in modo che ad ogni partecipante spettassero precise competenze.
Vi erano soggetti che rubavano i veicoli, complici che fornivano luoghi sicuri dove custodire i mezzi fintanto che si concludesse la “trattativa” con le vittime e, infine, intermediari che avevano il compito di contattarle. È stato accertato come l’organizzazione fosse in grado, nel corso di un mese di rubare 100 veicoli con un guadagno di 200.000 euro. I mezzi sottratti erano prevalentemente veicoli commerciali.
Nel corso di quella indagine sono emerse la pressione estorsiva, esercitata nei confronti degli appartenenti all’associazione per delinquere, da parte di “Cosa Nostra”, che si aveva mostrato il proprio interesse nel controllo, delle attività nel territorio di propria competenza.
Tra gli arrestati di oggi un esponente di spicco del mandamento mafioso di Pagliarelli, il quale aveva imposto il pagamento del “pizzo” agli stessi componenti dell’organizzazione criminale.
Con l’operazione di questa mattina gli agenti della Sezione Criminalità Organizzata hanno arrestato Vincenzo Cancemi, emissario della famiglia mafiosa “Pagliarelli”, al quale è stato contestato il reato di estorsione per aver imposto agli appartenenti l’associazione per delinquere il pagamento del “pizzo”. Il gip Filippo Serio ha riconosciuto il pieno inserimento di Cancemi in “Cosa Nostra”. Sono stati poi arrestate tre persone che si trovavano ai domiciliari dalla precedente operazione: Ciro Lucà, Pietro Mariano e Gioacchino Lo Buono.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo diretta dal Procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, dal Procuratore Aggiunto dr. Leonardo Agueci e dai Sostituti della Direzione Distrettuale Antimafia Francesca Mazzocco, Caterina Malagoli e Ferdinando Lo Cascio.