Quinta ed ultima giornata della Macchina dei Sogni a Palazzo Belmonte Riso: un clamoroso successo di migliaia di spettatori che si sono riversati negli atri e nel giardino ritrovato del museo, hanno scattato foto alle luminarie, selfie davanti ai collage animati dal videomapping, assistito a concerti, riso con le marionette. Ogni spettacolo ha registrato il tutto esaurito, di pomeriggio come di sera.
Domani (domenica 4 giugno) l’ultima giornata del festival ideato da Mimmo Cuticchio, si aprirà alle 18 con la danza folcloristica e spettacolare dei Tataratà di Casteltermini, eseguita da duellanti armati di vere spade. Alle 19 la fiera battaglia tra cristiani e saraceni, sotto le mura di Vienna, e il duello tra Orlando e Troiano verranno fatti rivivere dai pupi catanesi della compagnia Don Ignazio Puglisi di Sortino, più alti di quelli della Sicilia Occidentale: ma soprattutto, tra loro un narratore sui generis come Mimmo Cuticchio, pronto a saldare il divario tra le due sponde della stessa isola.
Alle 21, un altro simbolo di integrazione: “Canzoni “bifronti” interpretate e suonate in siciliano e in arabo denunciano sia nel testo, sia nelle “origini” dei tessuti melodici e delle fioriture vocali, la loro doppia matrice. In scena il duo de Il tempo e la voce, composto da Giuseppe Di Bella ed Enrico Coppola – con il flauto di Antonella Barbera – e il cantante arabo-palestinese, ormai sicilianissimo, Faisal Taher.
A Giuliano Scabia è affidato il compito di chiudere la trentaquattresima edizione della Macchina dei Sogni: alle 22,30 la “Tragedia di Roncisvalle con bestie seguito dalla farsa di Orlando e del suo scudiero Gaìna alla ricerca della porta del Paradiso” (dedicata a Mimmo Cuticchio) segue la scia lasciata dai bestiari medievali dove le bestie commentano il teatro umano, cioè le finzioni degli uomini. Secondo Scabia, “è probabile che anche molti animali abbiano assistito alla battaglia di Roncisvalle, dove i paladini morirono da eroi.
Degli animali però non resta racconto. Come dello scudiero Gaina. Nel bosco fatato di cui si parla in questo racconto, vanno e vengono cavalieri e animali magici e sapienti, l’asino, il cervo bianco, l’uomo selvatico e un teatro vagante, il vento e le api, Dio e Gaia, protopersonaggio e protomaschera, comico legame tra il mondo delle bestie e quello degli uomini”.
Ultimo giorno anche per visitare le installazione della Macchina dei Sogni.
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