Gioacchino Vaccaro il fruttivendolo di 45 morto per una lite in strada aveva trascorso il pranzo della domenica dai genitori. Era arrivato a 300 metri da casa. Alla guida della macchina c’era la moglie, dietro il figlio di 17 anni.

Uno dei due fratelli Failla ha iniziato a suonare. Forse la donna procedeva lentamente. L’uomo ha affiancato la vettura e avrebbe urlato qualcosa. Non si sa se il primo a rispondere sia stato il figlio o lo stesso Vaccaro.

Pochi secondi e secondo quanto raccontato dalla moglie di Vaccaro in sede di denuncia il primo dei Failla avrebbe bloccato l’auto. Si sarebbe piazzata davanti. Subito dopo è arrivato l’altro fratello. I due sono scesi dalla macchina e sono venuti alle mani con il fruttivendolo e il figlio. Una lite violenta. I due fratelli hanno raccontato di essersi difesi e di non essere stati loro ad aggredire per primi.

Opposta la ricostruzione della vittima. Dopo il pestaggio i Failla e la vittima sono saliti in auto e si sono andati via. Vaccaro è arrivato a casa, ma stava male. Aveva dolori in testa e all’addome. Il cognato lo ha portato in ospedale. Qui dopo qualche ora è morto. Pare ci sia un video che ha ripreso l’aggressione. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile e dai carabinieri.

La procura di Palermo ha disposto l’autopsia sul corpo di Gioacchino Vaccaro. Bisogna accertare approfondire le cause del decesso, verosimilmente provocate dalle lesioni interne conseguenza del pestaggio. Il commerciante era molto conosciuto in paese perché gestiva a Largo Avellone un negozio di ortofrutta. I due fratelli si sono presentati in caserma dai carabinieri accompagnati dall’avvocato Antonio Maltese. Sono stati sentiti tutta la notte. E’ stato disposto il provvedimento di fermo. La famiglia della vittima è difesa dagli avvocati Christian Alessi, Gaspare Sassano e Paolo Grillo.