Il centrodestra siciliano si divide in vista della prossima campagna elettorale per la Presidenza della Regione. E la spaccatura la sancisce direttamente il leader della Lega Matteo Salvini con dichiarazioni forti che di fatto segnano una distanza siderale con Nello Musumeci.
Minardo candidato alla Presidenza della Regione
“Nino Minardo è giovane, con esperienza e ha consolidato rapporti di stima che lo fanno riconoscere dagli alleati come un interlocutore affidabile, ne parleremo al momento opportuno” dice Salvini in un’intervista al quotidiano La Sicilia, lanciando, di fatto, la corsa del segretario regionale della Lega in Sicilia come candidato alla Presidenza della Regione.
Una scelta che vale per tre
Salvini fa, così, una scelta che vale a risolvere tre problemi interni anche se ne solleva uno all’esterno del partito. Da un lato mette Minardo in corsa per la Presidenza e da risposa al segretario, dall’altro apre alla successione alla guida del partito in Sicilia dando risposte anche all’ala che spingeva in questo senso e, in terza analisi, mette in chiaro che non ci possono essere velleità di candidature ad esempio per Sammartino alla Regione (Lui non lo ha mai detto ma in tanti lo hanno pensato. Ci sarà altro ma alla prova dei voti portati realmente in casa Lega.
La Lega del Sud
“La Lega aveva e ha ottimi nomi in ogni regione italiana, e dalla Puglia alla Campania abbiamo fatto scelte di lealtà verso la coalizione, ma i risultati non sono stati quelli sperati” e adesso “di sicuro, in Sicilia la Lega c’è e non sarà semplice spettatrice”.
Salvini gela anche l’asse tra Giorgia Meloni e Nello Musumeci, che ha proposto di recente alla leader di FdI un’alleanza per le Regionali. “Non soffro di gelosia. Mi preme costruire una squadra vincente per la Sicilia, lascio ad altri le manovre di palazzo”.
Le tante ‘annessioni’ non minano la governance
Il leder della Lega sente poi ‘esigenza di ribadire come il partito sia solido nella sua governance e smentisce spaccature fra integralisti e moderati o fra vecchia guardia e nuovi entrati. “Non c’è una Lega più moderata di un’altra. Esiste solo la Lega, con un segretario che deve fare una sintesi. Sono contento dello sviluppo del partito in Sicilia, un mix tra competenza, equilibrio e facce nuove”. Il riferimento è anche alla Donato, andata via per la ‘troppa’ moderazione
La guerra dei due Mattei
“Con il governo Renzi erano sbarcati in Italia 500mila immigrati. Rifletta su questo dato: potrebbe capire come mai i siciliani si fidano della Lega e non di lui”.
Porta aperta a Scoma per la Lega che vuole tutto
Salvini non dimentica le Amministrative e ricorda che dopo la tornata d’autunno ci sarà per prima Palermo. Per il capoluogo non fa passi indietro “La Lega ha personale politico all’altezza per guidare la città” sostiene senza preoccuparsi di aver già rivendicato la Regione.
Ma il Carroccio è ingordo e pensa anche a Catania nel 2023, una prospettiva su cui non smentisce la tentazione di candidare la senatrice ex renziana Valeria Sudano dando così un’altra risposta all’area Sammartino “Conosco e stimo Pogliese, ma la Lega ha donne e uomini capaci di prendere in mano la città…”.
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