Il turnover che si profila all’interno della giunta regionale a guida Musumeci continua a far parlare di se. Tra frasi giudicate sessiste dell’esponente della Lega Vincenzo Figuccia e quote rosa non rispettate si accende la polemica di fine anno. Così il “rimpastino” si trasforma in occasione si scontro politico che nelle ultime ore è diventato ancora più avvelenato.
Agguerrito è il Movimento 5 Stelle all’Ars che ricorda come solo 6 mesi fa aveva approvato una legge che prevedeva quote rosa in giunta per almeno un terzo dei suoi componenti. Con l’arrivo di Zambuto e Scilla, invece, la quota sarà azzerata. “La giunta tutta al maschile che si profila per il governo Musumeci rappresenta l’azzeramento di anni di lotte e conquiste delle donne, oltre che una gravissima e macroscopica contraddizione dell’esecutivo regionale, che legifera in un senso ed opera in modo diametralmente opposto”. Questo affermano i deputati del M5S, all’Ars, che censurano senza mezzi termini la giunta di soli uomini che sta prendendo forma alla guida del governo regionale.
“È assurdo – aggiunge la deputata Jose Marano che oggi è intervenuta a sala d’Ercole sulla vicenda – che un governo che appena sei mesi fa varava una legge per prevedere un terzo di quote rose in giunta, poi non scelga nemmeno un assessore donna, contribuendo a fare della Sicilia la Regione più maschilista d’Italia”. “Speriamo – conclude la deputata – che il governo cerchi di rimediare a questo inqualificabile passo falso al più presto, sollecitando, ad esempio, la calendarizzazione del mio disegno di legge, fermo in quinta commissione, sulla parità salariale tra uomo e donna”.
Una richiesta di intervento è stata rivolta al Presidente Mattarella dal deputato Claudio Fava. “Musumeci inaugura la prima giunta integralmente al maschile, virile rimembranza del ventennio fascista in cui alle donne non era neppure concesso di votare”. ha detto.
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