Il Meeting di Rimini Special Edition si è ‘spostato’ quest’anno in 85 città italiane e 12 nazioni.
La grande rassegna culturale è stata ospitata anche a Palermo, a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei Medici dove è stato possibile seguire in streaming o in modalità interattiva la manifestazione riminese unitamente ad incontri e conversazioni dal vivo.

Si è svolto uno degli appuntamenti più attesi della kermesse, l’incontro dal vivo con Daniele Mencarelli Premio Strega giovani 2020 e il professore Daniele La Barbera, primario di psichiatria del Policlinico di Palermo, dal titolo: “La ferita e la sorpresa dell’umano”.

Ha spiegato il professore La Barbera: “La ferita ha il senso di considerare quello che accade frequentemente in quanto esistono dei traumi sia a livello psicologico sia a livello fisico e morale, e quanto la nostra società abbia un elevato grado di traumatogenicità.
Significa anche occuparsi della sofferenza umana e trovare le strategie per trasformare questa sofferenza per elaborarla e gestirla in termini umani e terapeutici, avvalendosi anche dell’aspetto artistico che ha una grande valenza, sia estetica che terapeutica.
Come ci hanno tramandato dall’antichità, l’arte, tutti i tipi di arte, la letteratura, tutti i tipi di arti pittoriche hanno anche una grande valenza di tipo spirituale perché attivano delle dinamiche interiori e forniscono a volte anche delle strategie molto concrete per elaborare degli aspetti legati al dolore umano, all’inconoscibilità del mistero della vita, e quindi, ci introducono anche in una dimensione altra.
Oggi dovremmo reimparare a stupirci, a provare meraviglia, a considerare quante volte l’infinito, il mistero, entrano nella nostra vita ordinaria e noi non ce ne accorgiamo, perdiamo delle straordinarie occasioni per elevarci sia in senso interiore, sia nel senso di dare proprio un senso differente alla nostra vita che ci potrebbe anche aiutare a tollerare meglio le difficoltà della esistenza quotidiana.
Ai giovani voglio dire di non cercare l’extra-ordinario e le esperienze estreme al di fuori di quelli che sono i contesti della vita nei quali noi siamo stati inseriti.
I giovani hanno questo compito di risignificare la vita quotidiana e di trovare in questa delle motivazioni profonde che possono servire sia per la loro crescita culturale sia per la loro elevazione interiore”.

Daniele Mencarelli, autore affermato con un occhio sempre attento ai giovani, ha precisato: “L’uomo fa tutto quanto nelle sue capacità per dimenticare le ferite, al punto da pensare di vivere in assenza della ferita la fragilità della propria natura. In realtà non è così.
L’esplosione strisciante e continua della nevrotizzazione di tutto quello che vediamo colpire noi esseri umani avviene proprio perché la nostra natura poi ci viene a riprendere.
Da questa natura e da questa ferita non possiamo fuggire, la nostra natura nasce con noi, rientrare nei cardini della propria natura vuol dire vivere integralmente la propria condizione, viverla in pienezza.
Credo che esista un età che è quella che va tra i 16 ed i 20 anni in cui l’uomo è molto più disponibile agli eventi, poi costruisce una serie di recinti entro cui si ritira a vivere.
Il Covid ci ha adesso dimostrato che le nostre costruzioni sono mentali più che naturali o reali e quindi mi rivolgo ai giovani.
La scrittura ha una forma diversa dalla realtà, la realtà è una sola.
Nel momento in cui tu la rappresenti obbedisce a degli strumenti che vanno oltre la realtà stessa.
Molti libri mi hanno salvato da me stesso.
Credo di non riuscire a vivere in assenza di meraviglia che è grandezza”.