426,00 euro è l’incasso registrato dal Complesso Monumentale Guglielmo II in tutto il 2017. Un risultato piuttosto magro per il Museo che comprende sezioni di Arte Antica, Moderna, Contemporanea ed Etno-Antropologica.
Nel 2008, anche alla luce delle “prestigiose Opere d’Arte di cui il museo è stato arricchito” (si legge nella delibera), e per la necessità di incrementare le entrate del comune, il biglietto d’ingresso era stato aumentato da 1,50 € a 3 € (lasciato invariato a 1,50€ per gli studenti e gli insegnanti accompagnatori).
Così da adeguarlo ai prezzi di mercato. Ma il mercato non ha risposto adeguatamente. E solamente 148 visitatori si sono presentati in biglietteria, dove sono stati staccati 12 biglietti ridotti e 136 a tariffa piena.
Una gestione fallimentare certificata anche dal continuo ma inesorabile calo di attrattiva del centro museale nel corso degli anni.
Nel 2015 il Guglielmo II aveva registrato 578 visitatori per un incasso di 1722 €. Nel 2016 invece solamente 250 i visitatori paganti per un incasso di 706,50€. Per il 2017 un ulteriore calo del 40%.
Il Museo, che impiega una decina di impiegati comunali, non riesce ad intercettare neanche una minima parte del flusso turistico che registra la città normanna, a differenza, solo per portare un esempio, del Museo Diocesano e delle terrazze del Duomo, dove solo nella settimana di ferragosto ci sono state circa 600 visite al giorno.
Un costo inutile per il comune? Incompetenza nella sua gestione? Politiche di rilancio? Una serie di domande alle quali il sindaco Piero Capizzi o l’assessore al ramo Rosario Li Causi dovrebbero fornire una risposta.
(foto tratta dal web)