“Di fronte a una situazione economico sociale estremamente difficile come quella siciliana, i ritardi della politica e della burocrazia, l’immobilismo dell’azione dell’esecutivo regionale configurano di fatto l’ incapacità di governare una regione complessa come la Sicilia che attende da troppo tempo una inversione di rotta e nel frattempo vede i propri giovani andare via”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, nella relazione che ha aperto l’Assemblea generale del sindacato.
“A distanza di 15 mesi dall’insediamento del governo- ha ricordato Pagliaro- il 75% dei siciliani giudica insufficienti i servizi pubblici, il 45% delle famiglie sostiene che la propria situazione è peggiorata e il 94% afferma che non c’è stato nessun miglioramento. Tutto questo – ha sottolineato – deve essere un monito per la politica sia regionale che nazionale affinché si torni parlare dei problemi reali del Paese e delle persone”. Il segretario della Cgil, ha aggiunto che al di là degli indicatori statistici “che come sappiamo non sono di segno positivo neanche per quanto riguarda l’occupazione con 26 mila posti di lavoro persi rispetto nel IV trimestre 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ci sono “evidenti criticità e problemi che non sono stati affrontati in un quadro di riduzione costante degli investimenti, che hanno segnato un – 50% negli anni della crisi”.
“Basti pensare – ha rilevato Pagliaro- al tracollo del sistema industriale, da Termini Imerese e alla situazione delle aree di crisi complessa e non complessa, ma anche a vertenze come quelle delle Ipab , delle Partecipate, delle ex province regionali, della formazione professionale”. Pagliaro ha sottolineato lo stato di disagio di tutte le categorie “che si sta traducendo in questi mesi – ha detto- in svariate iniziative di mobilitazione: il 15 marzo hanno sciopero i lavoratori delle costruzioni che in Sicilia scontano ancora il blocco della spesache si traduce nella impossibilità di fare andare avanti i cantieri e il lavoro. Domani a Termini Imerese – ha ricordato- ci sarà una
manifestazione unitaria per ribadire le ragioni industriali dell’area e a Siracusa lo sciopero dei chimici sulla partita del sequestro preventivo dei depuratori”. Pagliaro ha ricordato che “i sindacati dei forestali hanno annunciato una giornata di mobilitazione per la riforma del settore”, e ha reso noto che il 29 marzo ci sarà un’iniziativa della Cgil del calatino sulle problematiche del Cara di Mineo, mentre la Cgil nazionale terrà il 22 giugno una manifestazione in una città del sud per sollecitare il rilancio degli investimenti e una politica industriale per il sud perché è chiaro – ha sottolineato il segretario della Cgil siciliana – che neanche il governo nazionale sta facendo la sua parte e che quindi la mobilitazione sindacale continua, dando seguito anche alle vertenze rilanciate con la manifestazione dello scorso 9 febbraio”.
“E’ evidente che la tensione sociale cresce a causa della mancata soluzione dei problemi reali della gente e questo- ha concluso Pagliaro-non può essere ignorato”.
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