La Cgil ricorda Pio La Torre e Rosario Di Salvo, a 38 anni dal loro omicidio avvenuto il 30 aprile del 1982. E sempre domani, 30 aprile, ricorre la seconda Giornata in memoria di tutti i sindacalisti uccisi, istituita un anno fa dalla Cgil, che ha visto la Cgil palermitana impegnata nel percorso della memoria attraverso l’intitolazione in un quartiere di Palermo, Bonagia, di 21 “vie dei diritti” dedicate a dirigenti del movimento sindacale. L’ultima strada è stata intitolata tre mesi fa a Nicolò Azoti.
“Domani non saremo in piazza Turba come ogni anno ma teniamo a sottolineare la figura di Pio la Torre per il suo impegno politico e sindacale che si è svolto in un momento molto convulso della storia della Sicilia e del Mezzogiorno – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – La Torre fu sia segretario della Cgil Palermo che della Cgil Sicilia e fu protagonista delle lotte dei braccianti e di quelle della città. Va a sostituire Placido Rizzotto alla Camera del Lavoro di Corleone nel 1948, ed è protagonista delle lotte sindacali per l’applicazione del decreto Gullo sulla divisione dei prodotti agricoli che gli agrari, spalleggiati dai mafiosi, non vogliono far rispettare”.
“La Torre viene arrestato per la sua attività in difesa dei contadini, dei poveri e dei braccianti, e sta un anno e mezzo in carcere. Dopo il carcere, viene mandato alla Camera del Lavoro di Palermo, prima in segreteria, e dopo diventa segretario generale. “Qui inizia una battaglia speciale nei confronti dei metalmeccanici, dei Cantieri navali in particolare, dove le condizioni di lavoro sono disumane e gli infortuni continui – ricorda Campo – La Torre svolge il suo impegno sindacale per 15 anni. Dall’impegno di La Torre alla guida del sindacato e dalla sua importante lezione nascono le basi per la legislazione antimafia, di cui La Torre fu protagonista con la legge che ha istituito il reato di associazione mafiosa e colpito i patrimoni dei boss. E con La Torre si creano i presupposti per il movimento sociale antimafia, nato negli anni delle lotte contadine. Senza queste premesse non ci sarebbe stato il movimento antimafia degli anni Ottanta e Novanta a Palermo”.
Un anno fa, nella sede della Cgil Sicilia, fu istituita la prima Giornata in memoria dei sindacalisti uccisi dalla mafia. “Quest’anno, in vista della seconda giornata, abbiamo portato a compimento il percorso di intitolazione delle strade ai protagonisti del movimento sindacale uccisi, portatori dei valori di giustizia, democrazia, libertà alla base della nostra Costituzione – aggiunge Campo – Con l’ultima intitolazione, il 27 gennaio scorso, di una strada a Nicolò Azoti, segretario della Camera del Lavoro di Baucina, ucciso il 21 dicembre 1947, abbiamo lavorato alla ricostruzione della storia della Cgil, raccontando il sacrificio di quanti sono morti facendo il proprio lavoro nella difesa dei diritti dei lavoratori. Una grande opera di verità e di recupero della memoria per per mettere al centro il lavoro, i diritti, la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori”.
La Cgil Palermo, insieme alla Flc Cgil Palermo e alla Flc regionale e nazionale, avrebbe dovuto presentare il Calendario della memoria, un libro che racchiude la storia di tutti i sindacalisti uccisi. Ma la presentazione del volume è stata rinviata a un’altra data a causa dell’emergenza sanitaria in corso.