Palermo

Ispezioni in tutti i Pronto Soccorso dell’Isola, nasce la Commissione regionale d’inchiesta su strutture e organizzazione

Una commissione d’inchiesta sulla situazione strutturale e organizzativa dei Pronto Soccorso siciliani. Nascerà nei prossimi giorni. Ad istituirla l’assessorato regionale alla salute su precisa disposizione del governatore Renato Schifani. L’ha annunciata formalmente l’assessore Giovanna volo a margine di una conferenza stampa per spiegare gli esiti delle indagini aperte su due casi siciliani: la frattura “steccata” con una scatola di cartone a patti e la morte del piccolo Cristina a Palermo.

Due casi profondamente diversi fra loro ma che hanno rilanciato l’attenzione della regione nei confronti proprio dei pronto Soccorso, primo punto di contatto del cittadino utente con la sanità pubblica e troppo spesso veri e propri buchi neri delle prestazioni sanitarie.

L’ispezione a Patti e l’esito che annuncia una lunga battaglia legale

Intanto arrivano i risultati dell’ispezione a Patti e la polemica è assicurata. Sarebbe stata tutta colpa del medico di guardia che avrebbe dovuto indirizzare il paziente all’ospedale di Milazzo, cosa che non risulta abbia fatto. Si è conclusa così l’ispezione a Patti dopo la vicenda della frattura “steccata” usando il cartone per assenza di opportuni presidi medici. Sarà il medico di guardia a subire un provvedimento disciplinare erogato dall’Azienda sanitaria.

Leggi anche

Frattura “steccata” col cartone, tutta colpa del medico di guardia, ecco l’esito dell’ispezione regionale

Le parole dell’assessore Volo

“L’ispezione da noi condotta ha evidenziato responsabilità da parte del medico di guardia di Patti. Il paziente poteva essere trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Milazzo. Dai documenti non risulta che il medico abbia indirizzato il paziente dove avrebbe potuto essere assistito dalla struttura ortopedica. Una commissione regionale nei prossimi giorni visiterà tutti i pronto soccorso dell’Isola per evidenziare tutte le problematiche esistenti”  ha detto l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, in conferenza stampa a Palermo, proprio sulla conclusione dell’ispezione riguardante il Pronto soccorso dell’ospedale di Patti.

La dottoressa si difende

“Non appare accettabile che pervengano alla stampa indicazioni sui temi trattati in sede di confronto ispettivo, con riferimenti precisi a dati medici e diagnostici in mancanza di qualsivoglia contraddittorio. Vengono divulgate notizie che per la loro specificità non possono che provenire dagli organi ispettivi mentre le deduzioni e le corrette indicazioni della professionista sono relegate in contesto minimale e secondario” dicono, intanto gli avvocati Giovanni Tortora e Tindaro Giusto, legali della dottoressa che, una settimana fa, ha immobilizzato la gamba fratturata di un paziente, il 30enne Elia Natoli.

Leggi anche

La morte del piccolo Cristian, Ordine medici Palermo “Scossi per la perdita”

“Occorre riportare il confronto nei canoni e nei termini di paritario e corretto sviluppo. Il modo in cui i fatti sono stati riportati dopo la visita ispettiva regionale sono un deliberato attacco a danno dell’immagine e della professionalità della nostra assistita” sostengono ancora i legali.

Serve un contraddittorio

Il riferimento degli avvocati, però, è alla fuga di notizie avvenuta ieri e non alla conferenza dell’assessore anche se non mancano gli attacchi alla politica e alla dirigenza regionale. Ieri, infatti, il medico è stato sentito dagli ispettori della Regione. “Ci troviamo – aggiungono i legali – dinanzi al tentativo di improntare un vero e proprio processo mediatico finalizzato probabilmente a coprire precise responsabilità politiche a scapito di un professionista che ha operato in un contesto la cui precarietà e nota a tutti. Sorprende che organi politici regionale e le strutture dirigenziali della sanità regionale e provinciale scoprano oggi che il Pronto soccorso di Patti abbia criticità trascurate per anni. Il caso odierno è dato di cronaca ma non ha certamente prodotto ne’ puo essere catalogato in uno dei tanti casi di malasanità a cui i cittadini siciliani sono purtroppo abituati. Qui il medico ha affrontato e risolto in emergenza il problema. Cosa si potesse fare in alternativa o se fosse possibile seguire altra via è argomento che meriterà un approfondimento ma non consentiremo che ciò avvenga attraverso un processo mediatico in cui la politica tenta di scaricare le proprie responsabilità”.

“Non permetteremo – proseguono – che la dottoressa diventi il capro espiatorio, l’anello debole da colpire: il sistema sanitario della zona tirrenica Messinese è ridotto all’osso, affetto da totali carenze strutturali, di personale”.

Nessun riferimento in cartella

La dottoressa, ascoltata ieri, ha però raccontato di avere dato indicazione al paziente perché si recasse a Milazzo “Non c’è nessuna indicazione in tal senso nella cartella clinica – precisa l’assessore Volo – e le procedure sono chiare. Se il paziente si rifiuta questo deve essere trascritto e controfirmato dallo stesso paziente sulla cartella clinica”.

Il caso del piccolo Cristian

Non c’è, invece, nulla da dire sul caso del piccolo Cristian morto all’Ospedale Civico. Anche li sono state fatte verifiche ma secondo l’inchiesta regionale non è emerso nulla. una vicenda che crea reazioni emotive ma non c’è un aspetto sanitario da prendere in considerazione. insomma non è un caso di malasanità secondo quanto sostengono alla Regione. Una vicenda sulla quale è intervenuto, con una lettera aperta, anche l’ordine dei medici

Il monitoraggio dei Pronto Soccorso regionali

Dopo l’ennesimo caso di presunta malasanità, dunque, è tempo di interventi, secondo l’assessore Volo che adesso annuncia, su indicazione precisa del Presidente della Regione, l’istituzione di una commissione che si occuperà di effettuare visite ispettive in tutti i Pronto soccorso siciliani per verificarne lo stato di efficienza.

Leggi l'articolo completo