Gli ispettori del ministero dell’Istruzione si piombano sulla scuola “Falcone” dello Zen di Palermo. Un passaggio obbligato, necessario, dopo l’inchiesta shock dei giorni scorsi. Preside e suo vice arrestati in un groviglio di scandali per i furti di tablet e cibo della mensa. Con la compiacenza di una commerciante, anche lei arrestata, che regalava prodotti informatici alla preside in cambio delle forniture alla scuola. Una sorta di patto corruttivo, ovviamente ancora tutto da provare nelle aule dei tribunali.
Ai raggi X tutti i progetti
Saranno messi ai raggi X tutti i progetti finanziati alla scuola con fondi Europei o anche altri fondi. Al vaglio degli ispettori la regolarità delle procedure e le forniture. Insomma, una sorta di verifica. Anche per capire se altre forniture destinate alla scuola magari siano finite altrove. Una vicenda che potrebbe ancora riservare nuovi sviluppi.
Le accuse de l’inchiesta
Agli arresti la preside Daniela Lo Verde accusata di essersi appropriata anche del cibo della mensa. Donna nota per le sue battaglie antimafia accusata oggi di corruzione e peculato. Nell’indagine coinvolti il vicepreside e anche una terza persona, Alessandra Conigliaro, la dipendente del negozio R-Store di Palermo. Alla preside avrebbe regalato tablet e cellulari in cambio della fornitura alla scuola, in aggiudicazione diretta e in esclusiva, del materiale elettronico.
L’incontro con le famiglie dopo lo scandalo
Nei giorni scorsi l’incontro con le famiglie organizzato dal direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Giuseppe Pierro, e dal neo dirigente scolastico Domenico Di Fatta chiamato in sostituzione della Lo Verde. Con loro una delegazione di dirigenti scolastici degli istituti aderenti alla “Rete per la promozione della cultura antimafia nella scuola”. Presenti anche il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore alle Attività sociali Rosi Pennino.
Genitori traditi
“Senza entrare nel merito delle indagini – ha detto il preside Domenico Di Fatta – le immagini che si sono viste non sono belle. I genitori si sentono traditi, non hanno più fiducia nella scuola e quello che dovrò fare io sarà quello di riconquistare quella fiducia. Facendo capire che se errori ci sono stati, sono stati di un singolo ma che gli altri docenti sotto la mia guida continueranno con la correttezza di quando io sono stato qui dieci anni fa. Per riconquistare le famiglie ascolterò i genitori e prenderò i contatti con le associazioni che operano nel quartiere”.
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