Sono un centinaio i siciliani vincitori o idonei del concorso pubblico nazionale per ispettori del lavoro ma paradossalmente non possono ad oggi essere assegnati in Sicilia, nonostante la risaputa carenza degli organici degli ispettorati del lavoro territoriali. Lo denuncia la Funzione pubblica Cgil siciliana che, con il segretario generale Gaetano Agliozzo e la componente di segreteria Monica Genovese,
Il sindacato chiede al governo regionale un’intesa col ministero del Lavoro per l’utilizzo anche per la Sicilia della graduatoria del concorso nazionale, prossima alla pubblicazione.
La Sicilia oggi è esclusa perché la Regione, che ha competenza esclusiva in materia, non ha recepito il decreto istitutivo dell’Inl (Ispettorato nazionale del lavoro) da cui dovrebbero discendere gli ispettorati territoriali, senza però provvedere alle nuove assunzioni di ispettori , 256, pur previste da un piano del 2019.
“A fronte della situazione della Sicilia, che conta oggi solo 63 ispettori del lavoro – sostengono Agliozzo e Genovese- sarebbe proprio una beffa che i siciliani vincitori di concorso vengano inviati altrove. Si rischia peraltro nella situazione data di non potere partecipare al piano di lotta al sommerso del Pnrr, che prevede un finanziamento globale di 600 milioni”.
La Funzione pubblica Cgil ha chiesto un incontro all’assessore regionale al lavoro Antonio Scavone, per cercare una soluzione “a un problema più volte da noi sollevato: gli organici degli ispettorati del lavoro vanno rafforzati- sottolineano i due esponenti sindacali- e il concorso nazionale può ora essere un’occasione per accelerare i tempi. La Regione cerchi quindi un accordo col governo nazionale. Soprattutto ora che sono in arrivo i finanziamenti del Pnrr- rilevano Agliozzo e Genovese- potere garantire i controlli sull’applicazione delle norme sulla sicurezza e per la lotta al sommerso, al lavoro nero e a ogni forma di irregolarità è fondamentale e occorre mettere la Sicilia nelle condizioni di poterlo fare. ”. La Funzione pubblica investirà del problema anche la Commissione lavoro dell’Ars.