Addio ai sogni di avere più ispettori del lavoro in Sicilia in forza alla Regione. Una possibilità che si era aperta nei mesi scorsi per via di un concorso a livello nazionale. Era stato bandito dall’Inl, l’ispettorato nazionale del lavoro. Il problema è che la Regione Siciliana ha autonomia in materia e per questo non poteva attingere alla graduatoria. Tutto ciò nonostante ci fossero molti siciliani vincitori di questo concorso. Era stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Regione e Inl e si era detto che in questo modo di sarebbe potuto superare la criticità. Invece sta accadendo tutt’altro: la Cgil sostiene che stanno arrivando per i vincitori del concorso siciliano le lettere di assunzioni da ogni parte d’Italia tranne che in Sicilia. E mentre gli ispettorati della Regione restano con appena una sessantina di unità per tutto il territorio si perde questa ennesima occasione.
Le lettere e tante rinunce
“Ai giovani siciliani vincitori o risultati idonei nel concorso nazionale dell’ispettorato nazionale del lavoro per ispettori del lavoro stanno arrivando in queste ore le assegnazione di sede al Nord del paese. Questo nonostante il protocollo siglato tra ispettorato nazionale del lavoro e Regione siciliana prevedesse per loro l’assegnazione in Sicilia in posizione di comando”. Lo denunciano la Cgil e la Funzione pubblica siciliane che rendono noto che già molte delle persone interessate stanno rinunciando alla sede.
Regione inadempiente
“E’ incredibile – scrivono in una nota i segretari generali di Cgil e Fp regionali Alfio Mannino e Gaetano Agliozzo – che le inadempienze di una regione miope e indifferente sui temi della salute e della sicurezza facciano perdere una possibilità così rilevante per le persone interessate e l’opportunità grande per la regione di colmare le carenze di personale che rendono impossibili i controlli a tappeto sul lavoro nero e irregolare e sul mancato rispetto delle norme sulla sicurezza. Ancora una volta un’occasione sprecata”.
Il perché dell’esclusione della Sicilia
La Sicilia era esclusa dal concorso nazionale perché sulla materia ha competenza esclusiva. Sulla base del protocollo, sono previsti alcuni adempimenti per assicurare il coordinamento delle attività sulla base delle direttive dell’Inl e le attività stesse. Ma finora a quanto pare tutto è rimasto lettera morta. “Facciamo appello alla Regione – sottolineano Mannino e Agliozzo – a prendere in mano la situazione nell’interlocuzione con l’Inl affinchè quanto sancito dal protocollo venga attuato”.
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