I sindaci delle isoli minori siciliane lanciano un appello al ministero dei Trasporti e alla Regione Siciliana per scongiurare il rischio di salassi sulle tariffe dei trasporti marittimi. I primi cittadini di Favignana-Isole Egadi, Lampedusa e Linosa, Leni, Lipari, Malfa, Pantelleria, Santa Maria Salina e Ustica si sono riuniti urgentemente oggi in modalità remota per discutere dei problemi riguardanti i forti rincari relativi alle tariffe del trasporto marittimo ministeriale, rincari che hanno creato allarme sociale nelle popolazioni delle isole minori siciliane interessate da questo ulteriore fardello.
La preoccupazione
I sindaci esprimono solidalmente la preoccupazione che tali aumenti, in concomitanza con la stagione estiva ed i recenti rincari delle materie energetiche, possano condannare i territori ad una ulteriore gravissima difficoltà. Fanno appello al ministero, in coordinamento con la Regione Siciliana che, interpellata in qualità di delegata dal ministero sull’esecuzione del contratto, ha riferito di avere sul proprio tavolo la questione. L’azione condotta dai sindaci pone l’accento su un intervento immediato per scongiurare tali rincari attraverso un provvedimento di urgenza.
I firmatari
Ad avere firmato l’appello sono stati i sindaci Francesco Forgione di Favignana, Totò Martello di Lampedusa e Linosa, Giacomo Montecristo di Leni, Marco Giorgianni di Lipari, Clara Rametta di Malfa, Vincenzo Campo di Pantelleria, Domenico Arabia di Santa Maria Salina e Salvatore Militello di Ustica.
L’inflazione che galoppa
Tutto questo avviene mentre continuano ad aumentare i prezzi nelle principali città siciliane, e non di poco. Secondo i dati Istat, elaborati dall’Unc, l’Unione Nazionale Consumatori, a Catania si parla di un aumento annuo, per una famiglia media di tre persone, di 1.227 euro, che si traduce in 5,8% punti percentuali di inflazione. Anche a Palermo le cifre raggiunte non sono da meno: si parla di una spesa aggiuntiva di 1.185 euro, per 5,6% di inflazione annua. Numeri preoccupanti, se si pensa che la media italiana si attesta sul 4,8%. Catania si pone al quinto posto tra le città che hanno registrato il maggiore aumento in percentuale, e Palermo subito a seguire.
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