L’Ismett si conferma centro di eccellenza internazionale per la sanità. Ad attestarlo anche l’importante visita istituzionale di questa mattina alla struttura Palermitana. Piace molto anche il progetto di una seconda struttura che sorgerà a Carini.
La console generale degli Stati Uniti a Napoli, Tracy Roberts Pounds, è stata accolta dall’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Giovanna Volo, e dalla direzione di Ismett e Upmc. Quest’ultimo è il gruppo sanitario accademico statunitense che 25 anni fa ha avviato il centro trapianti palermitano grazie ad un partenariato internazionale no profit con la Regione Siciliana. La console ha visitato i reparti di degenza e la sala risveglio, il reparto di pediatria, e i laboratori di ricerca.
“Ismett è un esempio tangibile dell’eccellente collaborazione tra Sicilia e Stati Uniti in ambito scientifico – ha sottolineato la console Roberts Pounds -. Grazie a investimenti in tecnologia e nelle migliori professionalità, oggi l’istituto è un punto di riferimento internazionale per i trapianti e le cure ad alta specializzazione. Ha contribuito a riportare la Sicilia al centro della sanità internazionale. Ho espresso anche il mio apprezzamento per il progetto di Upmc e Regione Sicilia che prevede l’apertura di un secondo ospedale Ismett a pochi chilometri da Palermo. Ci auguriamo che tutti i partner coinvolti possano contribuire a realizzare il nuovo progetto in tempi brevi”.
A confermare l’eccellenza nella sanità dell’Ismett anche il governo regionale. “Ismett è una realtà straordinaria, nata ormai più di 20 anni fa – ha aggiunto l’assessore regionale Giovanna Volo –. La sua evoluzione ha portato oggi alla possibilità di progettare un ampliamento dell’offerta assistenziale con la creazione di un nuovo centro ed un aumento dei posti letto. La stretta collaborazione fra i medici siciliani ed i medici degli Stati Uniti ci ha consentito di offrire standard di sanità e di assistenza importanti. Sia ai pazienti della nostra regione che a quelli del bacino Euro-Mediterraneo. Ismett è un modello che può produrre benefici per tutta la sanità e che penso possa essere replicato anche in altre regioni”.