Dalla Moschea del Gran Cancelliere di Palermo è risuonato nuovamente il canto del Muezzin. Un rito che viene ripristinato dopo quasi 9 secoli. E’ il rito dell’Al Adhan, il richiamo dei fedeli alla preghiera, uno dei momenti più sentiti della religione musulmana. Dopo quasi nove secoli, il canto del muezzin si sentirà forte e chiaro dalla Moschea del Gran Cancelliere, diffondendosi nel cuore del centro di Palermo.
Lagalla, “importanza dialogo religioso e interculturale”
Alla cerimonia ha partecipato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che ha sottolineato l’importanza del dialogo interreligioso e interculturale. “La storia riprende da un crisma e ci offre un suggello ulteriore a questa inclusione e integrazione che vede convivere a Palermo etnie e religioni diverse”.
Da Palermo, quindi arriva un segnale di distensione e di cooperazione tra religioni e culture diverse. Per Lagalla, “l’integrazione è un valore fondamentale per Palermo. Noi possiamo diventare esempio di ciò che può diventare il Mediterraneo, rispetto a quanto di tragico ci racconta la cronaca oggi”.
“Grazie al Comune e alla Curia Arcivescovile”
“Il ritorno del rito dell’Al Adhan, l’appello alla preghiera dalla moschea di Palermo è stato possibile grazie alla sensibilità dell’Amministrazione comunale e della Curia di Palermo. Palermo, ce lo ricorda la storia, era la capitale dell’Islam. Nei libri di storia si legge di come fosse possibile ascoltare nei pomeriggi palermitani i tanti richiami dei fedeli alla preghiera, per le tante moschee della città”, spiega Sami Ben Abdelaali, deputato del parlamento tunisino.
Il valore dell’Al Adhan è sottolineato anche dall’Imam di Palermo, Badri El Madani: “la chiamata alla preghiera è un sogno da realizzare . Non è un qualcosa di impossibile perchè a Palermo viviamo in un ambiente aperto al dialogo e alla convivenza. Non è impossibile perché noi non siamo qua per il conflitto o per diciamo andare contro qualcuno. I cattolici hanno il diritto di sentire le campane della Chiesa e a Palermo c’è una comunità islamica che ha voglia di sentire anche il suo richiamo. E’ un grande segno per i musulmani, anche per quello che storicamente è stato l’Islam in questa terra. Il suono dell’adhan non creerà disagio, anzi sarà un valore aggiunto per la cifra culturale, spirituale e religiosa della città”.
Alla cerimonia hanno partecipato anche l’assessore regionale Edy Tamajo e Padre Pietro Magro, in rappresentanza della Curia Arcivescovile di Palermo. “Siamo sempre stati la città dell’accoglienza – spiega Edy Tamajo, assessore regionale alle attività produttive – e dobbiamo continuare a esserlo. Voglio testimoniare che il ritorno di questo rito è un momento di pace e condivisione tra etnie e religioni diverse. Sono qui, anche per dire che le istituzioni vogliono continuare a valorizzare questo percorso di pace e dialogo”.
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