Dalle 8,00 del 21 gennaio sono aperte le iscrizioni on line per l’anno scolastico 2025/2026. Ci sarà tempo fino al 10 febbraio ma occorre fare presto per una serie di motivi a cominciare dalla scelta dell’istituto. Con il nuovo sistema scolastico, infatti, si è creata una sorta di corsa ad accaparrarsi gli studenti e questo porta gli istituti “migliori” a riempirsi subito e molti studenti costretti a ricorrere a scelte secondarie, lontano da casa o con caratteristiche diverse da quelle desiderate.

C’è posto per tutti ma chi tardi arriva male alloggia

Questo avviene per effetto del piano dei tagli alla scuola che ha un doppio effetto. Da una parte la corsa degli istituti a promuoversi per riempire i banchi ed evitare di incorrere nel taglio delle cattedre che avviene di anno in anno. Dall’altro lato gli istituti più ricercati si riempiono subito e che fa la domanda per ultimo rischia di vedere respinta l’iscrizione e la partica dirottata sulle seconde e terze scelte.

I tagli alla scuola che scattano proprio dal 25/26

Il prossimo anno, infatti, vedrà il taglio di ben 23 istituzioni scolastiche che, nel rispetto di quanto previsto dalle norme nazionali, sono state soppresse in tutta l’Isola: cinque nella città di Palermo, quattro a Catania, tre a Messina, tre ad Agrigento, due a Caltanissetta, due a Siracusa, due a Trapani, una a Ragusa e una a Enna.

Il documento

Il documento, che è già stato condiviso dal ministero dell’Istruzione, punta soprattutto sulla “verticalizzazione” delle direzioni didattiche (primarie) e delle scuole secondarie di primo grado (medie) in istituti comprensivi; questo ha portato alla soppressione delle rimanenti quattro direzioni didattiche presenti a Palermo e delle tre ancora presenti su Catania e provincia. Rispettato anche il principio per cui si mantengono i presidi scolastici autonomi se unici nei territori comunali montani o insulari.

Il piano

Il Piano di dimensionamento è stato redatto tenendo conto di determinate condizioni come il numero degli alunni, la disponibilità di locali idonei e i limiti in materia di dotazione organica del personale dirigenziale (dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi).

Il decreto dell’assessore con il Piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica della Sicilia per l’anno 2025/2026, con il dettaglio per provincia, è pubblicato sul sito istituzionale della Regione Siciliana dove è consultabile.

Come iscrivere i propri figli

I passi per l’iscrizione on line sono semplici per chi ha familiare con la tecnologia e l’amministrazione digitale. Occorre accedere a “Unica” piattaforma del Ministero dell’Istruzione immediatamente reperibile. L’operazione di iscrizione avviene in tre fasi: bisogna compilare la domanda in tre sezioni con i dati dell’alunno, della famiglia e la scelta di almeno una scuola ma fino a tre istituti. La scelta è operata in ordine di inserimento. La prima scuola indicata è la prima scelta. Il sistema dirotterà la domanda sulla seconda e poi sulla terza nel caso in cui la domanda venga respinta dal primo istituto ormai “pieno”. La domanda può essere salvata e completata in un secondo momento se non si dispone di tutti i dati. Il secondo passo è l’inoltro della domanda ma bisogna fare attenzione: dopo aver premuto il tasto inoltro la domanda non è più modificabile E’ consigliato, quindi, indicare tutte le opzioni possibili e non soltanto una scelta fra gli istituti disponibili. La terza fase è accedere alla proprio area personale che si è creata su Unica dove è possibile seguire l’iter della domanda. Il sistema, comunque, avviserà via mail se la domanda di iscrizione venisse respinta da un istituto e inoltrata ad un altro.

La corsa degli istituti ad accaparrarsi gli studenti

Dalla parte opposta della barricata, intanto, è partita la corsa degli istituti ad accaparrarsi gli studenti. Un fenomeno inesistente fra le scuole pubbliche fino a qualche tempo fa. I continui tagli e l’aggiornamento ormai su base annuale del piano di dimensionamento scolastico unito sai dati sulla diminuzione delle popolazione scolastica, però, mettono gli istituti in condizione di perdere cattedre di anno in anno.

L’anno scorso la riduzione della popolazione scolastica è stata di 9 mila unità nelle sole scuole statali e questi ha portato ai tagli già accennato di ben 23 istituti ma la diminuzione nel corso dell’ultimo decennio è esponenziale. Complessivamente in due lustri la Sicilia ha perso 110 mila alunni la cui assenza ha comportato la soppressione di 1.400 classi e ben 147 istituti mentre in quegli istituti rimasti i vita sono state tagliate 150 sedi scolastiche distaccate. E ogni anno si perdono più studenti dell’anno precedente.

Anche quest’anno andrà peggio dello scorso anno. In base ai dati Istat, infatti, per effetto del calo demografico la Sicilia il prossimo anno perderà altri  12 mila studenti fra la scuola dell’infanzia e gli istituti medi superiori (quindi con in mezzo elementari, medie e licei/istituti tecnici). Se per le scuole fino alla media i tagli possono comportare, in genere, accorpamenti di plessi, per gli istituti superiori e sempre più probabile la soppressione di interi istituti. Da qui la “caccia” agli studenti per evitare la chiusura.

L’offerta formativa

In base alla legge sull’Autonomia scolastica questa “concorrenza” fra gli Istituti dovrebbe servire a migliorare l’offerta formativa. Così c’è chi si promuove con pubblicità alla vecchia maniera (cartellonistica piuttosto che inserzioni su internet, chi raddoppia gli open day per far conoscere le proprie attività, chi punta su corsi di sostegno e aperture pomeridiane, chi sulla scelta di più di una lingua straniera e chi mette le lingue al centro delle attività integrative, chi, ancora, sulle attrezzature sportive. Insomma ogni istituto mette in campo qualcosa per farsi scegliere, per farsi indicare come prima scelta nella domanda dei nuovi alunni.