I componenti della commissione ambiente del Movimento 5 Stelle Sicilia all’Ars hanno notificato al responsabile anticorruzione di ARPA Sicilia la richiesta di procedere “senza ulteriori indugi, alla revoca del Direttore Generale dottor Vazzana e di darne immediata comunicazione all’Autorità nazionale anticorruzione e a tutte le autorità competenti per i provvedimenti conseguenti per le numerose irregolarità contenute nella nomina e per la mancata vigilanza sulla procedura”.
L’atto a firma dei deputati Valentina Palmeri, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Nuccio Di Paola, è stato indirizzato per conoscenza e competenza a: presidente della regione, assessore all’ambiente, all’autorità anticorruzione, corte dei conti e alla Procura della Repubblica.
“Il direttore generale di ARPA Sicilia – spiegano i deputati – è stato nominato senza i ‘giusti requisiti’, fatto che abbiamo documentato in modo minuzioso e puntuale con un esposto alla magistratura penale e contabile l’accadut0″. Inoltre, il M5S, ha presentato un’istanza di revoca in autotutela all’assessore regionale Salvatore Cordaro, riscontrando finora una inoperosa adeguata attenzione, controdeduzione del ruolo che dovrebbe esercitare, di vigilanza sull’ente”.
Il decreto di nomina e la procedura con la quale il dottor Vazzana è stato nominato a DG di Arpa Sicilia, dall’assessore pro tempore Croce, presenta numerose irregolarità ed è stato emanato senza l’acquisizione corretta della dichiarazione di inconferibilità e incandidabilità, in base a quanto stabilito dall’art.20, comma 1 del D.Lgs 39/2013.
Difatti la dichiarazione di Vazzana ai sensi del D.Lgs 39/2013 riguarda “l’assenza di cause di inconferibilità” (artt. 3-4-7), e non contiene “l’assenza di causa d’incompatibilità” (artt. 9-11-12-13), nonostante sia previsto dallo stesso format della modulistica della regione siciliana per ricoprire la carica di Direttore Generale” – concludono i deputati Ars.