Il Consiglio comunale approva a maggioranza (17 sì, 4 no e 7 astenuti) la variazione dell’addizionale Irpef, secondo il cronoprogramma già fissato e votato per rispettare l’impegno con lo Stato sul piano di riequilibrio. Questo è il secondo aumento dopo quello dell’anno scorso che aveva portato il gettito da 50 milioni e 600 mila euro a quasi 59 milioni e mezzo.
Il ritocco
Secondo quanto scrive il Giornale di Sicilia, il nuovo ritocco dell’addizionale è di 4 milioni e mezzo in più: l’incasso annuale per il Comune arriverà a 63 milioni, prelevati automaticamente dalle buste paga dei lavoratori. E così si gonfia il salasso per i cittadini che, peraltro, fanno i conti con i servizi non sempre all’altezza.
Il consiglio
Nella seduta di ieri a Sala Martorana, dove si tiene il Consiglio in attesa del restauro di Palazzo delle Aquile, c’è da registrare il primo rifiuto di partecipare al voto del capogruppo di Forza Italia, Gianluca Inzerillo. Lo ha fatto, uscendo dall’aula, ed è una forma di protesta, come raccontato dal Giornale di Sicilia, perché di fatto è rimasta inevasa la richiesta dell’opposizione di calendarizzare la mozione sulla trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali.
Gli aumenti dell’Irpef
Un salasso il cui conto ricadrà sulle tasche dei palermitani, anche se con un minore impatto rispetto a quanto previsto nel precedente piano dell’Amministrazione guidata da Leoluca Orlando. Saranno soltanto 8,7, si fa per dire, i milioni di euro di aumenti per l’annualità 2023. Incrementi parzialmente compensati dagli ulteriori 760.000 euro inseriti nell’atto per l’annualità 2023 con un emendamento a prima firma Milazzo. Gli aumenti ci saranno però anche negli anni a seguire. Una crescita dell’Irpef che continuerà arrivando a 12,6 milioni per le annualità 2024 e 2025.
I principali miglioramenti si registrano sulle annualità 2026 e 2027. Con il subemendanto a prima firma Milazzo e sottoscritto dai capigruppo della maggioranza, si passa dai 38,2 milioni di euro previsti per il 2026, si scende a 14,5 milioni di euro. Mentre, con riferimento al 2027, si passa dai preventivati 37,2 milioni di euro ai 28,7 milioni di euro approvati nella delibera. Tutto invariato, invece, dal 2028 fino al 2031, ultimo anno disciplinato dalla delibera, con una media di aumenti che si aggira intorno ai 35 milioni di euro. Un salasso calmierato ma che comunque rimane, in attesa che da Roma arrivino altri aiuti nei prossimi anni.
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