I lavoratori dell’Ippodromo di Palermo vogliono tornare al lavoro. Per questo ieri hanno partecipato ad un sit-in davanti alla Prefettura di Palermo, per chiedere al prefetto un intervento per la ripresa delle attività delle corse di cavalli presso l’impianto sportivo di viale del Fante, chiuso dall’8 marzo scorso per infiltrazioni mafiose.
L’iniziativa di mobilitazione è stata indetta dalla Slc Cgil di Palermo in concomitanza con lo sciopero nazionale degli Ippodromi italiani e con la manifestazione presso il ministero dell’Agricoltura, per chiedere una legge di riordino delle attività ippiche che garantisca la sopravvivenza degli Ippodromi, vessati da tagli continui che stanno determinando la chiusura di alcuni impianti sportivi importanti.
L’8 marzo scorso, a seguito della denuncia effettuata dall’Ires, che gestisce l’Ippodromo di Palermo, su interferenze esterne sul corretto svolgimento delle corse dei cavalli, il ministero dell’Agricoltura ha disposto la cessazione temporanea delle corse per consentire alle autorità di svolgere le indagini.
L’Slc Cgil lancia l’allarme per la prolungata chiusura e chiede il ritorno al lavoro delle maestranze.
Lo ribadiscono con forza i lavoratori che dicono: “Noi rischiamo di cadere nel dimenticatoio, e che per poche persone disoneste piangano le conseguenze molte altre oneste, ovvero noi”.
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