È braccio di ferro tra Almaviva Contact e i sindacati sull’avviso delle procedure di conferimento del ramo d’azienda per la sede palermitana, dove il colosso delle telecomunicazioni conta 3.400 lavoratori.
È quanto emerge dal vertice, durato oltre due ore nella sede siciliana degli industriali, per esaminare la proposta dell’azienda anticipata la scorsa settimana alle Rsu aziendali. Ai componenti delle segreterie nazionali di Fistel Cisl, Uilcom Uil, Slc Cgil e Ugl Telecomunicazioni, Almaviva Contact ha illustrato i dettagli della proposta, che riguarda la costituzione di una newco, una società di capitali a responsabilità limitata, controllata al 100% da Almaviva Contact nella quale far confluire, entro il 18 giugno, il complesso di risorse umane e strutture operanti a Palermo.
I sindacati, che già nei giorni scorsi avevano espresso perplessità, parlano di “rischio bad company” dietro l’operazione.
“Si chiude con un rinvio, entro il 30 aprile, l’incontro tra Almaviva Palermo e i sindacati, dopo l’annuncio della cessione del ramo d’azienda. Ora sia aprirà un confronto serrato con Comune, governo regionale e nazionale, per salvaguardare il futuro dei 3.400 lavoratori”.
E’ quanto si legge in una nota della Uilcom. “Scorporare la sede per creare una newco è un piano inaccettabile, è solo un tentativo di dare vita ad un contenitore-spazzatura che prefigura prossimi licenziamenti – sostiene Giuseppe Tumminia segretario della Uilcom Sicilia – La situazione è abbastanza tesa e non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori. Palermo ha bisogno di lavoro e di mantenere le commesse. Pronti a sostenere percorsi industriali ma non a condividere alchimie finanziarie”.