“Chi dice che ci siamo candidati per fare perdere il Pd e poi spendere il risultato elettorale alle nazionali non ha capito niente. Non sa niente di Claudio Fava e non ha capito nulla della coalizione di sinistra con la quale corre. O forse lo ha capito molto bene e cerca di sminuire la portata di questa operazione. Noi corriamo per vincere. I siciliani sono gente capace di sorprendere e il nostro trend è in salita, vediamo cosa succede. Quanto al Pd non è al centro dei miei pensieri, non lo è mai stato. Hanno una idea di se stessi decisamente al di sopra della realtà. Non ci si candida per far perdere qualcuno ma per vincere”.
Sta tutta qui la motivazione della candidatura di Claudio Fava alla Presidenza della Regione raccontata a BlogSicilia alla vigilia della conferenza stampa nella quale la coalizione di sinistra presenterà il simbolo e le ‘parole’ della campagna elettorale.
Inizia dalla fine questa intervista, dalla sintesi dei perchè ad una candidatura tacciata, dal centrosinistra targato Pd, come inutile e nata solo allo scopo di far perdere il Pd e di scavare un piccolo bacino di consensi da spendere, poi, in occasione delle politiche.
Dopo il tentativo di candidarsi nel 2012 finito prima di cominciare a causa della mancanza di un parametro di candidabilità essenziale come la residenza in Sicilia, Fava adesso ci riprova e stavolta con idee ben diverse. E non ci sta a far bollare la sua candidatura come una semplice ‘ripicca’ nei confronti del Pd.
“La pochezza degli argomenti della coalizione di centrosinistra si vede da queste cose. Non possono neanche definirsi centrosinistra. Nella loro coalizione c’è un partito che ha appena cambiato nome ma che fino a ieri si chiamava Nuovo Centro Destra. L’incompatibilità sta nelle cose, nelle idee, in ciò che si rappresenta. Il Pd ha una crisi di identità, non può certo considerarsi di sinistra. Tutta la coalizione di centrosinistra ha solo il nome che si danno. Se io fossi Fabrizio Micari sarei in grande imbarazzo trovandomi a correre con Crocetta che rappresenta il disastro che è stato fatto in Sicilia. Sarei in imbarazzo dopo i dati dell’Istat che parlano di 57 mila posti di lavoro in meno nell’isola. Ma sarei in imbarazzo anche quando un Sottosegretario dice ‘votate Micari perchè è un voto utile’. Dovrebbe dire votatelo perchè è competente ma non lo dice. Io mi sentirei offeso e me ne andrei”.
C’è chi sostiene che non c’è differenza fra voi e tutti gli altri. In fondo tutto è frutto di un accordo politico. Ticket per Musumeci, ticket per Micari e ticket anche per voi con Navarra vice Presidente per accontentare Rifondazione con la quale, peraltro, c’è stata qualche tensione
“C’è una enorme differenza. Nessuno mi ha imposto Ottavio Navarra. Il mio rapporto con Ottavio è ventennale. Fu la prima persona che chiamai alla segreteria dei Ds quando fui eletto segretario, mi è stato a fianco in numerose battaglie politiche. E’ un editore con il quale ho lavorato. Non c’è una contropartita politica ma una condivisione di idee e di percorsi. Non credo che possano dire lo stesso gli altri candidati. Micari si ritrova La Via come garante di un accordo a destra, Musumeci di ritrova Armao perchè imposto da Berlusconi. Per quanto riguarda le tensioni con Rifondazione c’è stata qualche incomprensione che è rientrata. ma è normale che possano esserci delle visioni da chiarire. In democrazia è così. Ma è diverso anche lo stile, lasciatemelo dire, con il quale ci presentiamo agli elettori. E’ comunque il percorso quello che abbiamo condiviso e sulle cose da fare non abbiamo dubbi ne distinguo”.
I sondaggi ‘riservati’ di questi ultimi giorni sono contraddittori, ce ne sono che danno testa e testa Cancelleri e Musumeci e altri che danno vincente Micari. La valutazione delle vostre performance è data in crescita ma comunque non in grado di incidere
“Il dato essenziale è, appunto, la crescita. Siamo partiti sotto il cinque, poi eravamo dati al 6% e quindi sopra lo sbarramento, adesso all’8%. Cresciamo e ancora non abbiamo cominciato a raccontare la nostra idea di Sicilia, di sviluppo e di programmazione. Lo faremo a iniziare da domani e sono convinto che continueremo a crescere. I siciliani sanno sorprendere. Lo hanno fatto altre volte”
Ma perchè un siciliano dovrebbe votare Claudio Fava?
“Noi rappresentiamo l’alternativa, un voto libero. Poi è il corpo elettorale che deve scegliere. Tutto è nelle mani degli elettori. La scelta, a nostro modo di vedere, è fra un candidato libero che ha una storia precisa alle spalle ma resta libero e indipendente. Gli altri candidati sono espressione di qualcosa di preciso. Musumeci è espressione di una vecchia classe dirigente che ha massacrato la Sicilia e lui stesso avrà difficoltà a governare liberamente visti tutti i vincoli e gli orpelli che gli metteranno i partiti che lo sostengono e la cui storia è nota a tutti. Si tratta delle stesse forze che hanno voluto e attuato tutte le sanatorie dal dopoguerra ad oggi solo per fare un esempio. Micari si ritrova in continuità con Crocetta il cui disastro è evidente e c’è una forte incoerenza dentro quella coalizione che si dice di centrosinistra ma a Roma ha fatto le riforme di destra e a Palermo ha fatto la politica dell’accattonaggio e adesso sta vendendo l’argenteria di casa per raccattare qualche voto di clientela ma resta responsabile del disastro siciliano. Cancelleri è un ottimo candidato democristiano e parla come tale. Si rivolge agli abusivi, non cita mai la mafia perchè di questo non si parla. Insomma di innovativo, di nuovo non c’è proprio nulla. L’unica novità in campo con una idea di governo siamo noi”
Ma quest’anno, come avvenuto in realtà anche nel 2012, c’è un proliferare di candidati indipendenti da Busalacchi a La Rosa passando per Sgarbi. Pensa che possa esserci un frazionamento del voto e se ci sarà chi ne pagherà le conseguenze?
“La democrazia è anche questo e chi raccoglie le firme sufficienti ha diritto di candidarsi. Questo poi non vuol dire che lo votino. E francamente nel panorama non vedo grandi idee e grandi novità. Si c’è Sgarbi che già ha fatto sortite simili. Poi ci sono candidati che a loro volta rappresentano il potere vecchio stampo, che sono stati intrisi di quel potere e che hanno lavorato con i governo degli ultimi decenni che certamente oggi non possono presentarsi per rappresentare il nuovo. E’ gente organica a quel sistema per quanto ne sia parzialmente uscita negli ultimi anni”.
Allora come sarebbe la Sicilia che immagina Claudio Fava presidente, ci anticipi qualcosa di questo programma che presenterete domani
“La Sicilia è stata governata fino ad oggi rincorrendo le singole emergenze e senza mai guardare ad una vera programmazione. la nostra idea è quella di un governo di prospettiva. Bisognerà pensare ad un piano dei rifiuti che sia organico e in fasi di avanzamento, che guardi non solo all’emergenza contingente ma ad una soluzione del tema. Il piano dovrà stare dentro il più complessivo piano energetico regionale. Anche queste sono scelte che non sono state operate prediligendo pezzi di programmazione che possano essere spendibili con questa o quella fetta di elettorato o con specifici gruppi portatori di interessi. Questo solo per fare un accenno. L’intero programma sarà guidato da un principio, quello dello sviluppo programmato, delle azioni messe in campo in una visione complessiva e non solo nella logica di qui e ora”.
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