Il giudice della quinta sezione del tribunale di Palermo Vincenza Gagliardotto ha assolto un ragazzo oggi ventottenne che, nel 2019, era finito sotto processo per i reati di lesioni personali stradali gravi dopo aver investito una ragazza in via Galletti a Palermo.
La giovane di 22 anni è stata ricoverata per un’emorragia cerebrale con frattura della teca cranica e una frattura al bacino. Lesioni che hanno richiesto lunghe cure. Nel corso del processo è emerso che la giovane aveva attraversato fuori dalle strisce pedonali. Il guidatore, difeso dall’avvocato Andrea Maniaci, grazie a diversi testimoni ha ribadito di non avere avuto il tempo di frenare.
A scagionare l’automobilista anche le testimonianze degli agenti dell’infortunistica della polizia municipale che hanno eseguito i rilievi. “L’imputato non poteva evitare l’impatto – scrive il giudice nella sentenza – considerato che vedeva la giovane sbucare dalle macchine, trascinata dal cane che teneva al guinzaglio”. L’auto era stata trovata più vicina alla linea che separa le due corsie a testimonianza del “tentativo estremo dell’automobilista di sterzare verso sinistra”.
La sezione infortunistica della polizia municipale ha arrestato stamani a Messina Domenico Leonardi, 39 anni, per omicidio stradale. Con la sua Smart ha investito il ciclomotore condotto dalla ventitreenne Miriam La Spada, morta il 3 giugno scorso al Policlinico per le conseguenze di un incidente. L’aggravamento della misura cautelare (l’uomo si trovava ai domiciliari per altra causa ed era evaso) è avvenuto dopo la morte della ragazza.
Le indagini della polizia municipale, grazie a testimonianze dirette e alle immagini di una telecamera di videosorveglianza, hanno consentito di ricostruire la dinamica dell’incidente e le gravi responsabilità di Leonardi. L’uomo, infatti, oltre ad essere evaso quella sera dai domiciliari dopo un litigio con i genitori, aveva anche la patente di guida revocata.
Già dopo i primi accertamenti gli uomini della sezione Infortunistica della polizia municipale erano riusciti ad individuare l’auto che si era scontrata con il ciclomotore: non ci è voluto molto, agli inquirenti. L’uomo era agli arresti domiciliari e con la patente revocata, ha raccontato di aver lasciato d’impeto dopo un litigio la casa dei genitori con la Smart del padre, per fare ritorno nella sua abitazione, sempre a Camaro. Mentre però era in auto, diretto a casa sua, ha avuto un ripensamento per quello che stava facendo e stava tornando indietro.