Il Consiglio comunale di Palermo ha votato un atto di indirizzo politico che impegna sindaco e Giunta a sostenere e diffondere l’appello delle personalità promosso dal Comitato Esistono i Diritti Transpartito. Lo annuncia il consigliere comunale del Pd, Milena Gentile.
“L’appello – aggiunge – è rivolto all’assessore Regionale alla Sanità, Ruggero Razza, per una effettiva applicazione della L. 194/1978 anche in Sicilia, dove di fatto viene disattesa dall’87% delle strutture pubbliche”. La legge in questione è quella sull’interruzione volontaria della gravidanza.
L’esponente del Pd continua: “Occorre che la politica vada oltre il pregiudizio e guardi con laicità a scelte mirate principalmente a garantire il diritto alla salute anche per quelle donne che sono costrette a ricorrere a una interruzione di gravidanza. L’alternativa al servizio pubblico non è l’eliminazione dell’aborto, ma un ritorno al passato oscurantista e ipocrita, quando le donne più abbienti lo praticavano nelle cliniche private e a quelle più povere non restava che consegnarsi a pratiche illegali che spesso le portavano alla morte”.
“Oggi i dati ci portano a temere un ritorno a quel passato buio. Non possiamo ignorare, infatti, i dati sconcertanti emersi da recenti inchieste giornalistiche da cui si evince che la Sicilia è tra le regioni italiane in cui il numero di aborti clandestini è recentemente aumentato in modo allarmante, con una crescita esponenziale del rischio di vita per le donne che lo praticano, proprio a causa di una distorta applicazione della legge che ha consentito che il tasso di obiezione di coscienza arrivasse in Sicilia all’87%, ciò significa che quasi 9 medici su 10 nell’Isola sono obiettori, con picchi in alcune zone che arrivano anche al 100%”.
Barbara Evola e Katia Orlando, consiglieri comunali di Sinistra Comune, dicono: “L’adesione all’appello delle personalità all’assessore alla salute Razza, promosso dal comitato transpartito ‘Esistono i diritti’ per una effettiva applicazione in Sicilia della legge 194/78, seguita dal nostro voto favorevole all’ordine del giorno presentato in Consiglio Comunale, è una richiesta rivolta alla Regione Sicilia di vigilare sulla corretta applicazione della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza. Legge che in Sicilia è in larga parte disattesa per la presenza massiccia di obiettori di coscienza nell’ambito sanitario. La messa in discussione del valore della legge sull’aborto in molti paesi rappresenta un allarmante sintomo di arretramento nella strada dei diritti civili”.