“L’intelligenza artificiale può essere uno strumento di fondamentale importanza per lo sviluppo di molti campi della conoscenza e della ricerca che non si può e non si deve ignorare ma anche mezzo di discriminazione, dominio e manipolazione se usato senza le dovute regole e cautele”.

È questa una delle principali considerazioni fatte ieri sera (domenica 15 settembre) da monsignor Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, nel corso della riflessione pubblica che ha richiamato un pubblico numeroso e attento all’interno della chiesa del Santissimo Salvatore di Alcamo. Il dibattito è uno dei diversi incontri su temi di grande interesse pubblico promossi ultimamente dal Rotary Club di Alcamo e dalla sua presidente Claudia Ingrao.

L’incontro

All’incontro, moderato dall’editore e giornalista Ernesto Di Lorenzo, ha preso parte, oltre a monsignor Raspanti, il professor Gaetano Anastasi, ingegnere informatico e docente. Ha partecipato, attraverso un intervento video registrato sul tema, anche la professoressa Cinzia Caporale, coordinatrice del Centro Interdipartimentale per l’Etica e l’Integrità nella Ricerca e della Commissione per l’Etica e l’Integrità nella Ricerca del CNR. La serata è stata inoltre scandita dagli intermezzi musicali del maestro Graziano Lo Presti con il suo clarinetto basso.

Le parole di Ingrao

“Siamo circondati dall’intelligenza artificiale e forse non ce ne rendiamo conto – ha spiegato introducendo l’incontro la presidente del Rotary Club di Alcamo, Claudia Ingrao. – È iniziata una nuova epoca e questo ci obbliga a ripensare ai rapporti tra le persone per dare anche un nuovo senso alle relazioni umane e sociali”.
Per il professor Anastasi, che oltre a essere un ingegnere informatico è anche un docente scuola superiore, l’intelligenza artificiale può essere un valido supporto per lo studio degli studenti e può servire ad abbattere distanze tra i ceti sociali grazie al valido ausilio che può offrire.

“Innegabili opportunità”

Monsignor Raspanti, che è anche vicepresidente della consulta scientifica del “Cortile dei Gentili”, ha sottolineato le innegabili opportunità nel campo della conoscenza e delle applicazioni pratiche che in ogni settore offre l’impiego dell’intelligenza artificiale, mettendo al contempo in guardia, dal cattivo utilizzo che se ne può fare e dalla necessità di regolamentazione che ancora in molti importanti Paesi del mondo manca del tutto. Il presidente della Conferenza episcopale siciliana ha però anche posto l’accento sul dilemma etico che un approccio cristiano alla questione impone: “L’uomo ha da sempre avuto dei limiti che però si è sempre impegnato a superare, è importante chiedersi però se questo limite esiste davvero e se l’Intelligenza Artificiale sia una forma per avvicinarsi a Dio creando a nostra volta qualcosa a nostra immagine e somiglianza. Pericolo che non si pone, in quanto l’uomo essendo creatura non può mai raggiungere la dimensione del suo creatore”.

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