Tutelare le figure dei docenti specializzare sul sostegno, limitando l’accesso al percorso di specializzazione attraverso l’istituto dell’abilitazione e con l’apposizione di un regolare esame di stato, distinguendo inoltre le categorie presenti attraverso l’utilizzo di CFU bonus per gli esperti che possono vantare un’esperienza comprovata sul campo.
È questo l’appello mosso dall’Udss (Unione Docenti Specializzati sul sostegno) in merito alle modifiche introdotte dal decreto legge 44 del 2023. Atto con il quale da Roma è stato previsto l’inserimento, nelle graduatorie dedicate alla specializzazione, di chi ha maturato tre anni di esperienza sul campo, senza alcuna qualifica specifica. Una modifica inaccettabile per le sigle di categoria. Appello condiviso anche da Vincenzo Falabella, presidente della FISH.
“Vi sosteniamo quindi in queste Vostre legittime richieste ed auspichiamo che il ministero ed il Governo voglia accoglierle”. Una modifica sulla quale gli esponenti della UDSS chiedono modifiche urgenti, attraverso una lettera aperta in cui i professionisti elencano le loro priorità sul tema.
La nota di Udss
“Udss (Unione docenti specializzati sul sostegno) ha inviato, qualche settimana fa, una nota a FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, nella quale spiegava le ragioni del dissenso nei confronti delle posizioni governative in ambito scolastico. Il presidente dell’associazione, Vincenzo Falabella, ha voluto rispondere alle nostre osservazioni, con una lettera di solidarietà, di cui proponiamo, di seguito, alcuni stralci. Il testo esprime la condivisione delle posizioni del comitato docenti, in relazione ad alcune tematiche a noi molto care. In primo luogo, la questione del merito, compromesso sia dall’inserimento in Gps I fascia degli specializzati all’estero (non in possesso di un titolo valido), sia dall’esonero dalle prove selettive per l’accesso all’iter di specializzazione, riservato a quanti hanno maturato di tre anni di servizio specifico, ma non professionalmente qualificato. In seconda istanza, il tema della continuità didattica, fortemente penalizzato da iniziative politiche, sindacali e individuali che rischiano di sconvolgere l’attuale ordine delle graduatorie. Ne sono un esempio, la deroga ai vincoli di mobilità e le richieste di inserimenti graduatoria da parte docenti neo specializzati o ancora non specializzati, che avrebbero l’effetto di scalzare gli insegnanti, specializzati da anni, che attualmente si prendono cura degli allievi con disabilità.
Ed ancora: “Le parole del presidente Falabella ci infondono coraggio e ci spingono ad andare avanti col nostro operato, convinti, ora più che mai, di stare dalla parte giusta, ovvero quella degli studenti con disabilità e delle loro famiglie che, come noi, chiedono qualità, stabilità e professionalità del sistema d’istruzione”.
La lettera della Fish
“la Vostra denuncia concernente la mancata selezione per l’ammissione ai corsi di specializzazione per accelerare l’immissione ope legis in ruolo di docenti di sostegno […] nonché la mancata verifica dei titoli di specializzazione all’estero, dove la formazione è orientata esclusivamente alle scuole speciali, sempre differenti per qualità e finalità didattiche rispetto ai nostri, ricalca le richieste effettuate da tempo da questa Federazione. Noi infatti, proprio per la massima tutela dei nostri bambine e bambini, alunne ed alunni, studentesse e studenti con disabilità siamo stati sempre e siamo per il rispetto del principio del merito dei docenti di sostegno”.
Prosegue: “[…] da tempo abbiamo formulato la richiesta dell’istituzione di apposite classi di concorso per il sostegno, in modo che questa professione divenga una vera scelta professionale come avviene per tutti i loro colleghi disciplinari, richiedendo anche corsi che diano una maggiore specializzazione con riguardo alle diverse didattiche speciali per superare i conseguenti differenti bisogni educativi dei nostri giovani con disabilità”.
E conclude “Quanto infine allo scarso numero di docenti di sostegno al Nord, rispetto all’eccessivo al Sud, a nostro avviso […] il cui numero dovrebbe essere aumentato con una maggiore dotazione ad essi di personale docente universitario e dalla istituzione di scuole di specializzazione per il sostegno, come avviene per tutte le altre specializzazioni universitarie post-lauream”.
Commenta con Facebook