Si insedia il Consiglio Comunale di Palermo ed iniziano già le polemiche. Durante le procedure per eleggere il nuovo presidente di Sala delle Lapidi, sono piovute critiche dai banchi delle opposizione per presunte violazioni dello Statuto Comunale. Critiche che hanno acceso gli animi, comportando la ripetizione del voto.
Fra i più accessi il consigliere di +Europa-Azione-Oso Ugo Forello, che ha chiesto prima di valutare la normativa sull’elezione del presidente vicario e poi la ripetizione della votazione. Polemiche che hanno costretto il presidente in pectore Ottavio Zacco a sospendere la seduta. Alla ripresa delle procedure di voto però, arriva l’annuncio che non ti aspetti: la votazione è da rifare. Operazione, quest’ultima, resasi obbligatoria in seguito ad alcune incongruenze durante l’apposizione delle schede.
Dopo aver vidimato e firmato le schede, come chiesto dalle opposizione, sono riprese le operazioni. Anche la seconda votazione non si è aperta nel migliore dei modi. Durante il voto del consigliere comunale di Progetto Palermo Franco Miceli, la penna è caduta e si è incastrata nello scranno apposito. Risultato: votazione ferma per oltre cinque minuti, con i messi comunali costretti a smontare il pannello per recuperare la penna.
Fra le opposizioni invece si gioca la partita della vicepresidenza. Ruolo, questo si, decisamente combattuto fra le quattro compagini di minoranza: PD, M5S, Progetto Palermo e +Europa-Azione-Oso. Sul fronte che ha sostenuto il profilo di Franco Miceli nella scorsa campagna elettorale, si punta forte sul profilo di Teresa Piccione, donna vicina politicamente al deputato regionale Giuseppe Lupo, con il quale correva infatti in coppia nelle elezioni amministrative appena concluse.
Profilo però che non riscontra il favore dell’ala centrista dell’opposizione. Fatto sottolineato in una nota dal gruppo di +Europa-Azione-Oso, capitanato dall’ex candidato a sindaco Fabrizio Ferrandelli. “La formazione del consiglio comunale, purtroppo, sta avvenendo in un momento molto difficile per il nostro paese. Non siamo interessati alla spartizione di ruoli o incarichi, ma a ricercare le intese migliori che possano garantire l’efficienza del Consiglio Comunale e delle Commissioni nell’interesse dei cittadini. Per questo, e per quanto concerne la vicepresidenza che spetta alle forze di opposizione, chiediamo che l’indicazione ricada su di uno dei candidati sindaco (Miceli o Ferrandelli) che siedono in Consiglio, che sono i più autorevoli e rappresentativi, anche in termini di voti, della cosiddetta minoranza”.