“Con riferimento alle notizie di stampa circa la possibilità che il recente inquinamento di alcune zone del golfo di Mondello possa essere stato determinato da un malfunzionamento del canale cosiddetto “Ferro di Cavallo”, si ritiene utile precisare che ciò appare del tutto inverosimile se non impossibile alla luce del fatto che i prelievi eseguiti dalla ASP hanno evidenziato un maggiore inquinamento nella zona sud-orientale del golfo stesso. E’ noto infatti, che in quell’area lo sbocco a mare del canale, posizionato in testa al molo del circolo “Lauria” è, ormai da decenni, ostruito da sedimenti ai limiti della sostanziale tombazione, ovvero totale ostruzione dello stesso canale”. Lo dice l’Amap in una nota dopo che nei giorni scorsi a Mondello è stato imposto il divieto di balneazione a causa di alcuni parametri non conformi nell’acqua del mare.
L’intervento dell’Amap arriva anche al fine di contribuire a fornire ogni utile informazione che possa permettere correttamente indirizzare la ricerca delle cause del recente inquinamento delle acque del golfo di Mondello. Non è ancora chiaro, infatti, cosa abbia potuto inquinare l’acqua. Intanto i valori sono tornati normali e il divieto di balneazione è stato annullato.
Come sottolinea la partecipata, l’unico sbocco a mare attivo del Ferro di Cavallo, regolamentato da una paratia attualmente chiusa, si trova esattamente all’estremo opposto del golfo, in corrispondenza degli uffici della Capitaneria di Porto all’inizio di via Piano Gallo, zona che dai rilievi ASP è risultata non essere in alcun modo interessata dall’inquinamento della scorsa settimana e che in occasione della data dell’evento è stata specificatamente controllata dai nostri operatori confermando il regolare funzionamento della paratoia di chiusura che è stata oggetto nella scorsa primavera di uno specifico intervento manutentorio operato da AMAP su specifica Ordinanza emessa dal Commissario straordinario nominato.
“Va per altro ricordato che proprio la disostruzione del canale è oggetto di un programmato intervento da parte del Commissario regionale contro il dissesto idrogeologico che ha di recente appaltato gli studi di caratterizzazione dei detriti che ne impediscono il deflusso”.