E’ stato denunciato dai carabinieri della compagnia di Misilmeri per incendio l’uomo di 69 anni di Marineo in provincia di Palermo che ieri pomeriggio mentre stava ripulendo il suo terreno e bruciando gli sfalci ha innescato le fiamme che hanno provocato danni alla vegetazione.
Sono in corso le indagini per individuare chi ha provocato i roghi a Villafrati e a Palermo, Nel primo caso sono andati in fumo tre ettari di terreno coltivato a grano e a Palermo dove è andato in fumo un ettaro di vegetazione.
“Nessuna tolleranza per chi innesca incendi”, è la parola d’ordine di questa stagione che si preannuncia complessa non solo perché scarseggiano uomini e mezzi ma anche l’acqua vista l’emergenza idrica nella regione.
Appena una settimana fa i Carabinieri avevano arrestato l’uomo accusato di aver appiccato le fiamme che devastarono Capo Gallo lo scorso anno.
I carabinieri della compagnia San Lorenzo hanno eseguito a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, del gip di Palermo, nei confronti di un 26enne, accusato di disastro ambientale colposo e incendio boschivo colposo.
L’arrestato per l’incendio di Capo Gallo dello scorso 24 luglio è F.F. di 26 anni. Sarebbe stato ripreso dalla immagini dei sistemi di videosorveglianza mentre esce dal residenze in via Tolomea a bordo di un Piaggio Zip con un sacchetto con dentro sembra una bottiglia contenente benzina.
Si avvicina in una zona alberata non distante da casa e avrebbe dato fuoco. Al giovane i carabinieri sono arrivati attraverso i video e le intercettazioni nelle auto dei familiari e ai cellulari. In alcuni messaggi si sarebbe vantato di essere stato lui a dare fuoco alla montagna.
L’indagato è stato rintracciato grazie ai filmati acquisiti dai carabinieri della stazione di Partanna Mondello e l’attività di intercettazione telefoniche e ambientali portata avanti dai militari forestali del centro anticrimine natura. I militari della task force arrivati da Roma avevano individuato la zona di inizio dell’incendio.