E’ stato recuperato dagli speleo sub il corpo di Hannah Lynck l’ultima dispersa del naufragio del veliero Bayesian affondato nel mare di Porticello (Palermo). I sub sono riusciti a ritrovare la figlia del magnate inglese scomparsa durante il naufragio dell’imbarcazione lo scorso lunedì attorno alle 4.10.

Non ci sono più dispersi

Sono stati così recuperati tutti e sette i dispersi del naufragio rimasti intrappolati dentro lo scafo della barca a vela. A parte il corpo del cuoco trovato fuori dallo scafo, i cinque corpi sono stati ritrovati fuori dalle cabine in una zona della nave che si è allagata per ultima poco prima di inabissarsi. Segno dello strenuo tentativo di cercare una via di fuga dall’imbarcazione con la quale avevano fatto un lungo viaggio durato un mese.

Tutte le vittime

Oltre alla figlia del miliardario i sub hanno riportato a riva i corpi del magnate Lynch, del presidente di Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer, di sua moglie Judith, del legale di Lynch, Chris Morvillo e della moglie Nada, designer di gioielli. Oltre al cuoco di bordo, Recaldo Thomas, ritrovato il primo giorno.

L’ultimo disperso è stato recuperato dagli speleo-sub dei vigili del fuoco. Si tratta di Hannah Lynch, figlia diciottenne di Mike Lynch, il suo corpo è stato portato a terra, a Porticello.

Adesso le autopsie sui sette corpi recuperati

Definitivo dunque il drammatico bilancio del naufragio del Bayesian, avvenuto all’alba di lunedì, a mezzo miglio dalla costa: 7 morti e 15 sopravvissuti e tra questi 9 membri dell’equipaggio su 10 e sei passeggeri su 12.

Destinazione delle salme l’Istituto di medicina legale di Palermo e al cimitero dei Rotoli per le autopsie nell’ambito dell’inchiesta della procura di Termini Imerese per naufragio e omicidio plurimo colposi. L’ufficio guidato dal procuratore Ambrogio Cartosio ha interrogato i 15 superstiti, a partire dal comandante James Cutfield, acquisito elementi sulla presunta catena di errori che avrebbe causato l’affondamento e, in vista delle autopsie, si appresta a firmare i primi avvisi di garanzia

La ricostruzione dell’inutile tentativo di fuga

A parte il corpo del cuoco trovato fuori dallo scafo, i cinque corpi rinvenuti ieri sono stati ritrovati nei corridoi fuori dalle cabine in una zona della nave che si è allagata per ultima poco prima di inabissarsi. Segno dello strenuo tentativo di cercare una via di fuga dall’imbarcazione con la quale avevano fatto un lungo viaggio durato un mese. Iniziato a Rotterdam proseguito in Portogallo e poi passando da Gibilterra diretti alle Eolie, poi Milazzo e infine Porticello.

Per le vittime devono essere stati momenti tremendi. Hanno cercato di mettersi in salvo fuggendo da una zona all’altra della nave ma alla fine sono stati sopraffatti dall’acqua che sarebbe entrata copiosa nello scafo e non avrebbe dato loro scampo. Il corpo del magnate Mike Lynch è stato recuperato vicino alla cabina armatoriale a poppa.

I protagonisti delle ricerche i sub dei vigili del fuoco

A Porticello nelle operazioni di ricerca dei dispersi dopo il naufragio del Bayesian sono impegnati i sommozzatori dei vigili del fuoco abilitati alto fondale.  La preparazione e l’addestramento dei sommozzatori dei vigili del fuoco è infatti varia per complessità e particolarità degli scenari dove possono trovarsi a intervenire per portare soccorso. Una componente dei sommozzatori del Corpo nazionale è composta da loro, abilitati alla procedura DNO (decompressione in nitrox): attraverso l’utilizzo di particolari miscele in fase di decompressione hanno una permanenza maggiore in immersione profonda.

I componenti del nucleo speciale dei sommozzatori del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, abilitati per le immersioni in ambienti confinati anche alla profondità di 50 metri. Questa caratteristica sta consentendo il loro impiego nella difficile operazione di Porticello.

Sono in grado infatti di fare immersioni tra sifoni e passaggi millimetrici per penetrare in spazi stretti e bui, naturali come una grotta o artificiali come una struttura sommersa.

Gli specialisti del corpo nazionale sono circa 400 suddivisi in 21 nuclei presenti in tutta Italia. La loro presenza garantisce la risposta operativa alla domanda di soccorso in ambiente acquatico marino, lacustre e fluviale.