“Ci sono tanti processi che si sono sviluppati nell’arco di 30 anni arrivando ad una sentenza di condanna definitiva dei responsabili anche se rimane ancora qualche aspetto non del tutto chiarito.
Adesso c’è stata la desecretazione e la pubblicazione degli atti del Csm vedremo se ci saranno elementi che ci consentiranno di chiarire anche i punti oscuri.
Quello che è rimasto di maggiore incertezza le telefonate del confidente della polizia che fecero parte di una parte di processi, ma poi non ci furono ulteriori approfondimenti”.
Lo ha detto Caterina Chinnici a margine della cerimonia che ha ricordato l’eccidio di via Pipitone Federico 35 anni fa in cui morì il padre Rocco, gli uomini della scorta e il portiere dello stabile.
Il confidente libanese Bou Chebel Ghassan, preannunciò la strage di via Pipitone Federico e non fu preso sul serio. Disse che la mafia per eliminare un poliziotto o un magistrato avrebbe utilizzato il metodo libanese dell’auto bomba.