E’ indagata in stato di libertà per omicidio stradale e lesioni personali stradali Miriam Janale, la giovane di 23 anni alla guida della Fiat Punto che è finita contro i guard-rail sulla Palermo Sciacca all’altezza di Giacalone. Nell’incidente ha perso la vita il figlioletto di 16 mesi Abd Rahim Gharsallah e la 20enne Selma El Mouakit. La giovane arrivata in codice rosso al pronto soccorso è stata dimessa dal reparto di terapia intensiva ed è tornata a San Giuseppe Jato. La mamma dopo avere appreso della morte del figlio è assistita da una equipe di psicologi. Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia di Monreale. In base agli esami viene contestata l’imperizia per essersi messa alla guida con un tasso alcolemico di 1,35 microgrammi per litro nel sangue. Quasi tre volte il limite previsto per legge che è 0,50.

Il dolore dei familiari

“Molti giornali hanno scritto cose false, che fosse drogata o ubriaca fradicia ma non è andata così – ha detto la zia di Miriam -. Speriamo di parlare presto con l’altra ragazza sopravvissuta all’incidente, per noi sarà importante. Sono ancora sotto choc – aggiunge – per me è come un film, come se stessi vivendo qualcosa di irreale. Ma purtroppo è tutto vero. Quell’immagine non potrò mai più dimenticarla. Sono stata chiamata intorno alle 2.30 di notte. Mi sono fiondata sul posto e ho visto tantissima confusione e in quel caos ricordo il bambino, il figlio di Miriam, ricolmo di sangue tenuto dal padre. Una scena agghiacciante”.

“All’inizio i miei figli mi hanno nascosto la notizia – racconta Fatima, la mamma di Miriam, accorsa dalla Tunisia – non volevano dirmi nulla. Appena uno dei miei quattro figli ha trovato la forza di dirmelo, mi è crollato il mondo addosso. Mio nipote era un sogno, bellissimo ed intelligente. Aveva sempre una gran voglia di giocare. È impossibile andare avanti. Viviamo a San Giuseppe Jato da anni, siamo ben voluti da tutta la comunità che voglio ringraziare per la vicinanza e per l’affetto

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