Il tachimetro della Seat Leon coinvolta nel tragico incidente di sabato mattina sarebbe rimasto bloccato a 80 chilometri orari dopo lo schianto, un valore che supererebbe di poco il limite di 70 imposto su quel tratto della statale Palermo-Agrigento, all’altezza dello svincolo di Bolognetta.
Il dato, emerso durante i primi rilievi effettuati dagli investigatori, fornirebbe un indizio importante sulle ipotesi della tragedia. Sebbene l’auto viaggiasse leggermente oltre la soglia consentita, sembrerebbe esclusa la velocità eccessiva come il fattore scatenante dell’impatto frontale con l’autocisterna. Le indagini sono appena iniziate ma, oltre a questo elemento non di poco conto, i carabinieri della compagnia di Misilmeri verificheranno con attenzione altre possibili concause, come un colpo di sonno da parte di uno dei conducenti, un’improvvisa distrazione, una manovra azzardata o una perdita di aderenza dovuta alla strada resa viscida dalla pioggia. Non è escluso nemmeno un ipotetico guasto alla Seat che potrebbe essere stato determinante specialmente all’ingresso di una doppia curva insidiosa come quella “incriminata” dove peraltro negli anni passati si sono registrati altri incidenti. Il fatto acclarato è che questo tratto della statale SS121 è tristemente noto per la sua pericolosità. La dinamica è ancora da chiarire, saranno fondamentali i rilievi eseguiti sulla carreggiata, gli accertamenti tossicologici e l’autopsia sul corpo di Ruben Saccio, 25 anni, che guidava la vettura.
Il rimorchio, il cui serbatoio agganciato era fortunatamente vuoto, dopo lo scontro con la Seat ha sfondato il guard rail uscendo di strada, mentre la vettura si è accartocciata lasciando sull’asfalto diversi pezzi della carrozzeria, un copertone e una parte del motore. Ed è anche per questo motivo che, nella ricostruzione del sinistro, si dovrà valutare anche la distanza tra i due veicoli e capire se questa possa avere influito in qualche modo con la tragedia. Così come sarà fondamentale l’esame sui danni riportati dai due mezzi e la posizione dei detriti per accertare il punto esatto del violentissimo urto per appurare se uno dei due autisti ha effettuato eventuali manovre dell’ultimo istante.
Dei cinque amici che viaggiavano sull’auto diretta in città dopo una serata passata alla Vucciria, Ruben e Samuele Cusimano, 21 anni, sono morti subito dopo l’impatto. A casa di quest’ultimo ieri è stato un viavai continuo di parenti e amici mentre Domenico Vitale, 27 anni, è ancora ricoverato in condizioni disperate presso il reparto di rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo. Sarebbe in coma cerebrale e i medici stanno facendo il possibile per salvarlo, anche se le speranze purtroppo si riducono progressivamente, considerate le condizioni cliniche estremamente critiche. I familiari che lo assistono aspettano in silenzio buone notizie all’esterno della porta del reparto mentre sui social sono in tantissimi a incoraggiarlo, tra questi anche la giovane Nicoletta: “Devi, ti prego resta”, è lo struggente messaggio pubblicato sulla bacheca Facebook con una foto che li ritrae assieme.
Gli altri due passeggeri, Giuseppe Mercante e Gabriele Costanza, sono già stati dimessi con traumi e ferite lievi. Tra i superstiti, Gabriele sarebbe stato sentito a lungo dai carabinieri: avrebbe fornito una prima testimonianza rivelando di essere stato il primo a uscire miracolosamente dalla Seat distrutta per cercare aiuto. Sarebbe stato lui a soccorrere i compagni ancora intrappolati e a dare l’allarme: la sua versione potrebbe rivelarsi cruciale per accertare ciò che è accaduto dato che Giuseppe, l’altro compagno, al momento della collisione, dormiva e quindi non avrebbe potuto fornire alcun dettaglio sulle dinamiche dell’incidente. Illeso, anche se profondamente provato dall’accaduto, il conducente dell’autocisterna, originario di Agrigento, sarà ascoltato dagli inquirenti nei prossimi giorni.