E’ stata restituita ai familiari ieri pomeriggio stesso la salma di Cielo Dolci, 66 anni, figlio del noto sociologo Danilo scomparso nel 1997, vittima di un terribile incidente stradale avvenuto a Partinico. Così ha stabilito la Procura di Palermo che quindi non ha ritenuto necessario effettuare alcuna autopsia sul corpo dell’uomo rimasto letteralmente schiacciato da un camion all’altezza di via Vecchia di Borgetto.
L’incidente
I funerali ancora non sono stati stabiliti dalla famiglia. Si ipotizza che le esequie possano svolgersi lunedì prossimo ma ancora non c’è nulla di certo. Cielo Dolci è rimasto vittima di un grave incidente stradale all’altezza dell’incrocio con la via de Amicis. Per cause ancora in corso di accertamento un camion ha impatto con violenza contro la bici elettrica guidata dalla vittima. Ad effettuare i rilievi sul posto la polizia municipale. L’autotrasportatore, visibilmente sotto choc, ha detto ai caschi bianchi che la bici elettrica gli è sbucata davanti improvvisamente e non ha potuto far nulla per evitare l’impatto.
Il cordoglio
Il sindaco di Trappeto Santo Cosentino ha espresso cordoglio per il tragico avvenimento che ha scosso l’intera comunità: Apprendiamo con immenso dolore – ha commentato il sindaco di Trappeto, Santo Cosentino – della scomparsa del nostro caro concittadino Cielo Dolci avvenuta a causa di un terribile incidente stradale nel vicino comune di Partinico. In questo difficile e triste momento giungono alla famiglia le mie personali condoglianze, dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità di Trappeto”.
Chi era il papà
Danilo Dolci è stato un sociologo, poeta, educatore e attivista della nonviolenza italiano. Fu soprannominato il Gandhi della Sicilia, nato a Trieste nel 1952 scelse di trasferirsi in Sicilia, tra Partinico e Trappeto, dove promosse lotte nonviolente contro la mafia, la disoccupazione, l’analfabetismo e la fame endemica sospinti dall’assenza dello stato e dalle disparità sociali, per l’affermazione dei diritti umani e civili fondamentali. Morì il 30 dicembre 1997. La sua famiglia rimase in Sicilia.
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