Il Gup del Tribunale di Palermo ha inflitto 4 anni a Paolo Rovetto, 26 anni, indagato nell’ambito dell’inchiesta bis sul cimitero dei Rotoli di Palermo. La prima condanna invece, sempre in abbreviato, l’ex titolare dell’agenzia funebre L’ultima cena l’aveva incassata alla fine del mese scorso nell’indagine Maredolce 2.
Come si legge sul Giornale di Sicilia, la sentenza che ora gli infligge gli altri 4 anni è del Gup Ermelinda Marfia, che ha accolto le richieste del pm Maria Rosaria Perricone, titolare dell’indagine con la collega Claudia Ferrari, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis. Al centro dell’indagine c’è il cimitero dei Rotoli che tre settimane fa ha visto l’arresto per corruzione dell’ex direttore, Cosimo Elio De Roberto. Si tratta di due filoni differenti.
Con Rovetto, che ha 26 anni, erano imputati anche il padre, Pietro, Salvatore Riina e Marco Litrico, il primo conducente di carri funebri, l’altro collaboratore dell’agenzia, e i necrofori Sebastiano Mercadante e Diego Lo Cascio. Le posizioni di tutti e cinque sono state stralciate. Paolo Rovetto ha ottenuto gli sconti del rito abbreviato: per evitare la decorrenza dei termini di custodia, i pm hanno chiesto di anticipargli il processo solo per i capi di imputazione in base ai quali è tuttora pendente (dal 17 gennaio) l’ordinanza di arresti domiciliari.
I due episodi principali sui quali si indaga sono la sparizione di una salma per tre giorni, trovata poi all’ingresso del cimitero dei Rotoli senza la dovuta autorizzazione per la sepoltura, e una seconda sparizione, quella dei resti di una donna svizzera dei quali per cinque mesi non si era saputo più nulla, ritrovati poi abbandonati tra i viali del camposanto.
Paolo Rovetto avrebbe portato via il 26 aprile del 2018 dalla camera mortuaria dell’ospedale Cervello il corpo di una donna deceduta. Appena due giorni dopo si sarebbe presentato con fare minaccioso nell’ufficio del funzionario dei Servizi cimiteriali del Comune, Paolo Di Matteo, minacciandolo di rompergli una sedia in testa qualora non gli avesse firmato l’autorizzazione alla sepoltura ai Rotoli. Ma non è tutto. Rovetto in precedenti occasioni avrebbe minacciato anche il direttore dell’ufficio, Cosimo Elio De Roberto. Inoltre Rovetto avrebbe portato via la salma della donna morta al Cervello approfittando di un momento di distrazione dei parenti, e avrebbe ancora minacciato i necrofori del Cervello che dopo essersi accorti di quanto accaduto volevano chiamare le forze dell’ordine.
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