Agostino Genova finito ai domiciliari. L’Asp preannuncia la costituzione di parte civile

Inchiesta falsi invalidi, il sindaco ritira le deleghe all’assessore arrestato

Revocate le deleghe all’assessore Agostino “Nuccio” Genova di Partinico mentre l’Asp di Palermo preannuncia la costituzione di parte civile. Le decisioni dopo la notizia dell’inchiesta sui falsi invalidi, culminata con l’arresto ai domiciliari di Genova. L’arresto maturato nell’operazione “Vediamoci Chiaro” scattata all’alba nel Palermitano della guardia di finanza di Palermo.

La revoca delle deleghe

La decisione della revoca delle deleghe da parte del sindaco dopo avere saputo dell’inchiesta sui falsi invalidi culminata con l’arresto ai domiciliari di Genova. “Ho immediatamente revocato le deleghe, seppur marginali – scrive in una nota il primo cittadino – allo stesso affidate e che vengono assegnate momentaneamente alla vicesindaco Tea Speciale”. “Il sindaco e la giunta, fiduciosi del lavoro della magistratura – si legge in una nota del Comune -, confidano che venga fatta chiarezza per quanto accaduto, precisando che l’inchiesta non riguarda in alcun modo atti o iniziative legate all’attività amministrativa dello stesso.

La posizione dell’Asp

L’Asp di Palermo ha annunciato che si costituirà parte civile nei confronti dell’ex dipendente dell’Azienda sanitaria, Agostino Genova. “Si apprende dalla stampa dell’inchiesta che ha coinvolto il medico Agostino Genova, collocato in pensione dal 31 dicembre scorso – ha detto il commissario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni -. Siamo indignati e disgustati a leggere il contenuto delle intercettazioni pubblicate dai giornali, ma soprattutto siamo indignati da quanto emerso dall’inchiesta. Ci costituiremo in tutte le sedi a tutela dell’immagine e dell’onorabilità dell’Asp di Palermo”. Agostino Genova aveva, tra l’altro, partecipato al concorso per direttore dell’unità operativa complessa di medicina legale della stessa azienda risultando inidoneo.

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La sospensione del partito

Sempre questa mattina la Dc ha sospeso Genova da tutti gli incarichi del partito. “La notizia dell’ordinanza cautelare emessa dal gip di Palermo su richiesta della Procura per corruzione e falso nei confronti di Agostino Genova ci lascia letteralmente basiti – si legge in una nota del segretario nazionale della Democrazia Cristiana, Totò Cuffaro, e del vice presidente del partito Francesca Donato -. A tutela della Democrazia Cristiana, della sua immagine e dei suoi iscritti, Genova viene sospeso con effetto immediato dal partito e ci riserviamo, se i fatti dovessero essere confermati, di procedere alla sua espulsione. Esprimiamo totale fiducia nel lavoro della magistratura che, siamo certi, accerterà rapidamente i fatti di una vicenda che desta profondo turbamento”.

Il quadro accusatorio

Secondo le indagini Agostino Genova, in cambio di denaro e altre utilità, avrebbe redatto documentazione falsa verbali di riconoscimento di invalidità. In tal senso non avrebbe fatto la necessaria verifica dei requisiti previsti. Sarebbe stato scoperto un tariffario preteso dal dirigente medico per l’istruttoria delle pratiche di invalidità. E tutto questo in assoluta autonomia senza il visto collegiale delle commissioni, violando così il regolamento del procedimento. Sono al vaglio centinaia di istanze di invalidità rilasciate dalla commissione. Gli indagati, quale compenso, avrebbero preteso le prime mensilità dei benefici o parte degli arretrati riconosciuti a quanti avevano presentato istanza di invalidità.

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