Il giudice per le indagini preliminari Rosario Di Gioia ha revocato il divieto di dimora a Cefalù nei confronti dell’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. È stata accolta la richiesta dell’avvocato della difesa, Grazia Volo, dopo che il deputato, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, aveva detto di volere rinunciare all’auto blu.

Miccichè nell’inchiesta è indagato insieme all’autista Maurizio Messina per peculato, falso e truffa stato contestato l’utilizzo della macchina di servizio. Il politico si sarebbe servito del mezzo per fini non istituzionali, né di rappresentanza: dal trasporto di medicinali e piante ai passaggi dati a conoscenti e amici. Al deputato è stato contestato anche la firma dei figli di missione dell’autista per rimborsi per trasferte mai fatte.

“Gatto in auto blu dal veterinario? Stava malissimo, lo rifarei”

Pochi giorni fa, davanti al gip di Palermo, si è svolto l’interrogatorio di garanzia dell’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè Al parlamentare i pm contestano sostanzialmente l’uso illegittimo dell’auto blu, impiegata, secondo quanto emerge dall’inchiesta, per fini privati, e di aver confermato missioni di servizio, mai svolte, dall’autista che avrebbe incassato così indennità indebite. Entrambi hanno risposto al gip. Secondo quanto si apprende, il deputato regionale avrebbe parzialmente ammesso alcune condotte a lui contestate dai magistrati.

“Il gatto stava malissimo, ha 13 anni. Sì è vero, è stato accompagnato in auto blu dal veterinario. Mia figlia mi diceva di portarlo subito a controllo, e onestamente dico che lo rifarei. Se ho commesso forzature nell’uso della vettura me ne assumo le responsabilità, ma ho fatto tutto in buona fede. Non c’è mai stata da parte mia la consapevolezza di commettere abusi”. Così all’Ansa Gianfranco Miccichè, dopo l’interrogatorio.

Galvagno dice basta, “Abolirò auto blu per ex presidenti Ars”

“Abolirò l’auto di servizio per il prossimo ex presidente dell’Assemblea, che sarà il sottoscritto”. Lo ha detto alcuni giorni fa il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, dopo l’inchiesta che ha travolto il suo predecessore, Gianfranco Miccichè, accusato di peculato, truffa aggrava e false attestazioni in relazione all’uso dell’auto blu per “interessi privati”, secondo il gip di Palermo.

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