Si riapre il processo sull’incendio divampato i 29 maggio 2009 sul traghetto della Tirrenia “Florio”. Il processo ricomincia da zero davanti al giudice dell’udienza preliminare. Sono un centinaio le persone che si sono costituite parte civile. Si trovavano tutti sul traghetto che da Napoli viaggiava verso Palermo e che furono sorpresi dal fumo in piena notte.
Come si legge sul Giornale di Sicilia, nel febbraio 2017 era cominciato il dibattimento del processo che venne azzerato dopo che la Procura decise di modificare il capo d’imputazione. Nel nuovo procedimento sarà contestato anche l’incendio colposo aggravato dal fatto di aver provocato il naufragio di una nave adibita al trasporto di persone. Salva dovrebbe essere dunque la prescrizione che per questa tipologia di reati si pone in essere in 20 anni.
Il Gup deciderà se processare l’allora comandante della nave, il direttore di macchina e il primo ufficiale di macchina oltre che il coordinatore di un ufficio tecnico dell’ex Tirrenia. Secondo l’accusa sarebbero responsabili di aver ordinato l’utilizzo delle ventole antincendio, ma senza fornire indicazioni chiare, e questo avrebbe finito per alimentare il rogo sulla nave anziché spegnerlo.
Sulla nave c’erano 529 passeggeri, tra cui donne e bambini. Furono fatti salire sulla scialuppe di salvataggio quando il traghetto era giunto nelle vicinanze di Ustica. Poi salirono su un altro traghetto. Il traghetto venne subito sequestrato e partirono le indagini.