Paura questo pomeriggio in corso Pisani, a Palermo. Un cumulo di spazzatura è stato alle fiamme in seguito alla mancata raccolta dei rifiuti in zona. Un problema che sta coinvolgendo diverse aree della città, in particolare in periferia. Ciò in seguito alle ataviche carenze di personale di Rap, società Partecipata del Comune che si occupa del servizio, e agli accumuli che si sono registrati di conseguenza nel periodo festivo. Montagne di immondizia vengono in particolare segnalate allo Zen 2 dove, secondo quanto riferiscono i residenti, la raccolta non viene effettuata da giorni.
Dallo Zen a Brancaccio, periferie invase di spazzatura
Sul posto è intervenuto il personale della polizia di stato e dei vigili del fuoco. Le fiamme hanno sfiorato anche alcuni alberi che sono presenti in zona. Il traffico in zona ha subito dei rallentamenti per permettere le operazioni di spegnimento. Quello di corso Pisani è però l’ennesimo campanello di allarme di un’emergenza che ormai sta dilagando in città. A Palermo, ci sono cumuli infatti non raccolti da diversi giorni e per i quali sarà necessario l’intervento di mezzi speciali, come le pale meccaniche.
Come dichiarato qualche giorno fa dagli uffici della Rap qualche giorno fa, l’uscita dalla crisi è prevista in 5-6 giorni lavorativi, anche se il ritiro della firma dagli accordi su doppi turni e straordinari da parte dei sindacati rimette tutto in discussione. Mentre la politica pensa, la città affonda. Cumuli vengono segnalati in quartieri quali Sperone, Bonagia, Falsomiele, Brancaccio e nelle aree storiche di abbandono dei rifiuti. Fra questi spicca la situazione critica che sta sorgendo allo Zen 2. Montagne di spazzatura vengono infatti segnalate in diverse strade. Un elenco in cui rientrano via Fausto Coppi, via Costante Girardengo e via Rocky Marciano.
E’ scontro fra Comune e sindacati
Le strade del capolugo siciliano, purtroppo, sono già piene di spazzatura rimasta sui marciapiedi in arretrato in seguito alle carenze del servizio di raccolta nel periodo festivo. Ciò in particolare in periferia dove, nei giorni scorsi, si sono registrati diversi roghi a cumuli d’immondizia stazionanti nei pressi delle abitazioni. Fatto per il quale si è tenuto l’ennesimo vertice fra i tecnici di Rap e l’Amministrazione Comuale. Una riunione alla quale hanno partecipato il sindaco Roberto Lagalla, il vicesindaco Carolina Varchi e l’assessore Pietro Alongi. Ed è proprio l’esponente di Forza Italia a lanciare una pesante stoccata alle organizzazioni sindacali, dopo il ritiro della firma sugli accordi relativi a doppi turni e straordinari. “Il lieve e ritardato pagamento di impegni economici pregressi non può giustificare l’estemporanea disdetta di accordi sindacali volontariamente sottoscritti, arrecando danno alla città”, ha dichiarato il neoassessore azzurro, richiamando all’ordine le sigle dei lavoratori.
Impegno su assunzioni, privati e controlli medici su inidonei
Ma al di là dei rapporti tesi fra il Comune e i sindacati di piazzetta Cairoli, c’è un’emergenza da risolvere. A tal proposito, con riguardo ai primi interventi, il tavolo ha autorizzato la Rap “a ricorrere a prestazioni integrative e complementari da parte di soggetti privati che assicureranno alcuni servizi sostitutivi di igiene ambientale”. Un’esternalizzazione dovuta alle necessità contingenti, anche se per il breve-medio periodo si intravedono delle soluzioni in vista. “Da parte dell’Amministrazione Comunale – si legge in una nota del Comune – “vi è una preliminare condivisione affinché Rap possa procedere, in breve arco di tempo, al reclutamento a tempo determinato di 150 unità, tra autisti e operatori“.
Meno di quanto previsto dagli attuali concorsi in essere, visto che gli stessi prevedono l’ingresso complessivo di 352 unità (306 operatori e 46 autisti). “La Rap – inoltre – si impegnerà a una razionalizzazione del personale per recuperare l’arretrato che si è accumulato sulle strade e ovviare al mancato rinnovo degli accordi di secondo livello, determinato dalla intervenuta astensione sindacale”. Un piano al quale verrà integrato un piano di “visite mediche collegiali per il personale fin qui dichiarato inidoneo, allo svolgimento delle proprie mansioni“.
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