Vigili del fuoco e forestale sono stati impegnati in diversi incendi in provincia di Palermo. Quello più vasto dove sono stati impegnati anche due canadair in contrada Manche a Caccamo.
Il rogo è andato avanti per diverse ore prima di essere circoscritto. Altro incendio a Lercara Friddi nei pressi della strada statale 189.
Le squadre antincendio sono state impegnate a Partinico in contrada Bosco Falconeria e a San Cipirello. Il rogo di Capaci che ha creato tanta tensione e paura tra i residenti è stato spento ed è stata eseguita anche la bonifica.
Altra notte di incendi in provincia di Palermo. Quello più grave a Capaci, alle porte di Palermo, dove è stata divorata parte della montagna che sovrasta l’abitato. Solo questa mattina si è riusciti a domare del tutto il rogo con l’intervento di un elicottero che ha effettuato dei lanci dall’alto. Il rogo, partito nella prima serata di ieri, si è esteso molto velocemente e ha continuato ad espandersi verso l’alto attaccando la montagna di contrada Raffo Rosso. Ad intervenire vigili del fuoco, forestale e protezione civile che per tutta la notte hanno lavorato soprattutto per evitare che le fiamme potessero riuscire ad espandersi verso valle, quindi a protezione delle abitazioni.
Purtroppo il forte vento di questa notte ha spinto il fuoco verso l’alto in zona inaccessibile con i mezzi da terra.
Il sindaco del paese, Pietro Puccio, che non ha avuto dubbi nel dire che si è trattato di un incendio doloso: “Il polmone verde di Capaci, la nostra montagna più bella, una ricchezza di biodiversità sta andando in cenere – ha detto -. Siano maledetti gli autori. Un atto criminale contro tutta la nostra comunità. Auguro loro tutto il male possibile”.
Sempre nel Palermitano si è verificato un ulteriore incendio che ha interessato la zona del santuario della Madonna del Ponte, a Partinico. Anche qui il vento ha alimentato il fuoco. Ad intervenire anche qui i vigili del fuoco che hanno domato il rogo dopo ore e ore. Incendi anche a Palermo, nel quartiere Zen, dove sono stati dati alle fiamme diversi cumuli di spazzatura tra via Gino Zappa e via Luigi Enaudi. La zona è stata invasa da una coltre di fumo nero.
Sono 26 gli interventi dei Canadair e degli elicotteri della flotta dello Stato per contribuire allo spegnimento degli incendi che si sono sviluppati nella giornata di oggi in Italia. Delle 26 richieste al Centro operativo aereo unificato (Coau) del Dipartimento della Protezione Civile, 7 sono arrivate dal Lazio, 5 dalla Calabria, 4 dalla Sicilia, 3 rispettivamente da Toscana e Campania, 2 dall’Umbria, una ciascuna da Puglia e Basilicata. Il lavoro dei piloti ha consentito al momento di mettere sotto controllo o spegnere 12 roghi.
“Il personale del Comando di Catania dei vigili del fuoco è stanco e sotto stress a causa di continui richiami in straordinario e così non si riesce ad assicurare il giusto riposo tra un turno e l’altro di servizio. Tutto questo aumenta i rischi di infortunio e le patologie legate allo stress dal lavoro correlato, così come previsto dalle normative in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
E, come se non bastasse, dobbiamo fare i conti con l’aumento dei contagi legati alle ultime varianti Covid 19, di fatto riducendo ancora di più il personale in servizio”. Lo afferma una nota sull’esplosione nella quale sono rimasti feriti quattro pompieri a Catania il segretario generale della Fns Cisl di Catania Fabrizio Gualtieri, che “plaude al coraggio dei vigili del fuoco feriti e manda loro l’augurio di pronta guarigione”. “Quanto accaduto nella mattinata di oggi – dice Gualtieri – non si è trasformato in tragedia solo per la alta professionalità del personale intervenuto, appartenente al Distaccamento Nord del Comando Provinciale di Catania, e alla loro abnegazione nella salvaguardia della popolazione”. “Episodi del genere per un lavoro difficile e rischioso come il nostro bisogna metterli in conto – continua Gualtieri – ma potrebbero essere evitati se in campo venissero adottate le giuste accortezze di sicurezza; da mesi sollecitiamo un intervento importante per il problema (ormai divenuto cronico) della carenza di personale del Comando di Catania”. “Ma adesso – conclude il sindacalista – tutte le soluzioni passate non sono più percorribili. È giunto il momento delle decisioni importanti per la sicurezza dei lavoratori e la salvaguardia della popolazione”.