Due i temi che sono di stretta attualità per quanto riguarda la giustizia tributaria. Una riguarda l’intelligenza artificiale e la seconda la geografia giudiziaria. Sono stati i punti che hanno caratterizzato l’intervento dell’avvocato e professore Angelo Cuva.
Intelligenza artificiale, creare un’Authority indipendente
Del primo argomento, che per quanto attiene al processo tributario riguarda principalmente la “Giustizia predittiva” e l’utilizzo delle “banche dati” delle sentenze, ci siamo occupati con la recente Mozione Congressuale approvata al Convegno Nazionale di Venezia del 4/5 Aprile con la quale abbiamo osservato che, da un lato, in attuazione della delega fiscale, l’art. 2 D. Lgs. 13/2024 ha previsto, nell’ambito dell’analisi dei rischio fiscale del contribuente, anche l’impiego di sistemi di analisi probabilistica “che, sfruttando soluzioni di intelligenza artificiale ovvero di statistica inferenziale, consentono di isolare rischi fiscali”.
Abbiamo però anche rilevato che è stato approvato il 20 marzo scorso dal Senato il DDL 1146 (“Disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale”)che prevede che il legislatore assicuri sempre e comunque l’intervento umano nell’analisi del rischio, e la possibilità di contestarne l’esito, anche mediante ricorso giurisdizionale, con “misure adeguate a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati”. Per tali ragioni l’Uncat, con la citata mozione, ha chiesto all’Organismo Congressuale Forense e al Consiglio Nazionale Forense (e al legislatore) di porre in essere ogni iniziativa utile al fine di ottenere: la creazione di una Authority Indipendente per garantire che l’AI e le nuove tecnologie in materia tributaria siano utilizzate nel rispetto e nell’interesse delle persone e dei loro diritti fondamentali. Poi la modifica di alcune disposizioni del D. Lgs. 13/2024 finalizzate, in sintesi, all’adozione di un nucleo minimo di tutele che preveda sempre e comunque il controllo umano sull’esito dell’elaborazione algoritmica. In buona sostanza riteniamo che l’intelligenza artificiale può essere un utile strumento a supporto dell’attività del Giudice e dei professionisti ma non può- e non deve – mai diventare un loro sostituto.
Geografia giudiziaria tributaria
Come è noto la geografia giudiziaria tributaria è destinata a un epocale cambiamento. Il riassetto territoriale potrebbe portare all’eliminazione dei due terzi delle sedi attualmente operanti
in primo grado – da 103 a 39 – e il taglio delle sezioni distaccate delle sedi operanti in secondo grado.
L’Uncat ritiene opportuno richiamare i criteri e gli obiettivi contenuti nell’art. 19, lett. l) della Legge Delega n. 111/2023, che prevede di “ridefinire l’assetto territoriale delle corti di giustizia tributaria (….) anche mediante accorpamenti delle sedi esistenti, sulla base dell’estensione del territorio, dei carichi di lavoro e degli indici di sopravvenienza, del numero degli abitanti della circoscrizione, degli enti impositori e della riscossione”.
I principi che dovranno ispirare la nuova definizione territoriale della Giustizia Tributaria sono, quindi, molteplici e, nella loro complessità, non richiamano solo criteri di efficienza ma anche quelli dell’assicurazione della prossimità e dell’ accesso alla Giustizia da parte dei contribuenti.
La Giustizia Tributaria necessiterebbe di un apporto di maggiori risorse per poter gestire e rendere davvero efficiente un sistema processuale che, non dimentichiamo, muove miliardi di euro -il valore complessivo delle controversie definite nel 2023 è di circa 23,2 miliardi di euro, fonte MEF-. Uncat è convinta che un intervento sulla geografia giudiziaria tributaria non possa realizzarsi solo ed automaticamente attraverso una riduzione del numero delle sedi delle Corti di Giustizia Tributaria, ma con la ricerca di un equilibrio che deve valorizzare la specificità dei singoli territori interessati, la tipologia del relativo contenzioso e non solo i semplici dati numerici dei flussi; in assenza di tale equilibrio qualsiasi revisione della geografia giudiziaria si potrebbe risolvere in una chiara lesione del diritto di accesso alla Giustizia tributaria da parte dei cittadini/contribuenti delle zone interessate dalla soppressione delle sedi delle Corti.
Uncat chiede al Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria di attuare tutte le iniziative necessarie a conseguire una riforma della geografia giudiziaria attraverso la definizione di criteri che soddisfino il dettato costituzionale ed europeo e i principi della Legge Delega n. 111/2023, affinché tutti i contribuenti possano ricorrere agevolmente e con fiducia alla Giustizia tributaria.






Commenta con Facebook