- Oggi la cerimonia di inaugurazione in streaming dell’anno accademico dell’Università di Palermo
- Crescono gli iscritti dal 2015 ad oggi del 34%
- Bene anche le lauree magistrali con un incremento del 44%
Università Palermo, cerimonia inaugurazione dell’anno accademico
Dal 2015 l’Università di Palermo ha migliorato la sua offerta formativa e, malgrado le difficoltà pandemiche, ha registrato una crescita molto significativa. I dati di una tendenza confermata dagli indicatori di qualità sono stati riassunti, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, dal rettore Fabrizio Micari che quest’anno concluderà il suo mandato.
Alla cerimonia di apertura sono intervenuti anche l’ex ministro dell’Università e della ricerca Gaetano Manfredi, il direttore generale dell’Università, Antonio Romeo, i rappresentanti del personale e degli studenti. Gli interventi sono stati inframezzati dalle musiche di Mario Incudine e dalle interpretazioni di Pamela Villoresi, che ha letto brani di Dante, Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino.
I dati
Tra gli incrementi più significativi della crescita dell’Ateneo palermitano il rettore Micari ha richiamato i dati delle immatricolazioni (più 34 per cento dal 2015) e delle lauree magistrali (più 44 per cento).
“Oggi – ha detto il rettore – quella di Palermo si pone come l’Università della Sicilia occidentale con le sue sedi decentrate di Trapani e Agrigento verso le quali si sta investendo molto nella ricerca e nelle infrastrutture”. Gli iscritti sono oltre 42 mila. “Si è così rovesciata – ha aggiunto Micari – la tendenza di molti giovani che in passato preferivano recarsi a studiare presso gli Atenei del Nord. Le ragioni di questa nuova attrattività sono stati riportati da Micari al potenziamento della didattica e della ricerca ma anche all’offerta di nuovi servizi e alla capacità di organizzare, in tempi di pandemia, “meccanismi di complementarietà” tra la didattica a distanza e la didattica in presenza. Una spinta alla crescita è venuta anche dalle scelte per il rafforzamento del diritto allo studio: è stata istituita una fascia di no tax per redditi fino a 25 mila euro, sono stati ridotti i corsi a numero chiuso, sono stati consegnati tremila tablet agli studenti, sono state potenziate le politiche di miglioramento della ricerca. “E’ stata – ha concluso Micari – una bella sfida. Abbiamo il dovere di proseguire su questa strada”.
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