È stato inaugurato questa mattina nel quartiere Sperone di Palermo (via Sacco e Vanzetti/Passaggio Petrina 1) il murale “Le Rosalie ribelli” realizzato da Giulio Rosk. L’iniziativa promossa dall’associazione L’Arte di Crescere, partner l’I.C.S. “Sperone-Pertini” guidato da Antonella Di Bartolo e l’associazione Amici dei Musei Siciliani presieduta da Bernardo Tortorici, media partner VediPalermo, rientra tra gli eventi collaterali al 400° Festino di Santa Rosalia.

L’inaugurazione

Hanno partecipato all’inaugurazione il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, il vicesindaco Giampiero Cannella, il presidente della Seconda Circoscrizione Giuseppe Federico, la commissaria straordinaria dell’Istituto Autonomo Case Popolari Alessandra Russo.

Alla mattinata di festa ha partecipato l’intera comunità scolastica dell’I.C.S. “Sperone-Pertini” con bambini e bambine che si sono esibiti in delle performance dedicate a Santa Rosalia.

L’inaugurazione del murale di Giulio Rosk, che va ad arricchire il museo a cielo aperto dello Sperone con i suoi già 13 murales, si è tenuta oggi 11 ottobre in concomitanza della Giornata internazionale delle bambine istituita dall’ONU per riconoscere i diritti delle ragazze e le sfide uniche che queste affrontano in tutto il mondo.

L’inaugurazione del murale è uno degli appuntamenti che vede protagonista il quartiere Sperone in una progettualità partita nel mese di settembre che si concluderà venerdì 25 ottobre quando un corteo di 400 bambini e bambine dell’I.C.S. “Sperone-Pertini” sfilerà nel quartiere indicando la via al Carro trionfale di Santa Rosalia di Jannis Kounellis realizzato per il Festino del 2007. Un intenso e veloce lavoro di restauro del Carro attualmente in corso all’Ecomuseo Mare Memoria Viva porterà a nuova vita l’opera d’arte di Kounellis. L’iniziativa di recupero è promossa dall’associazione Amici dei Musei Siciliani e sostenuta dal Comune di Palermo e da Cassa edile – Cepima.

Nel corso della sfilata del 25 ottobre ci saranno momenti di intrattenimento con delle “stazioni artistiche narrative” e delle “preghiere ribelli” proposte dalle bambine e dai bambini della scuola. La cittadinanza che parteciperà al corteo sarà invitata ad indossare degli abiti color avorio, bianco o panna.

Le parole di Lagalla

“Siamo soddisfatti e lieti di inaugurare questo nuovo murale nel quartiere Sperone, che da tempo, è diventato il più bel museo a cielo aperto della città e di questo ringraziamo l’artista Giulio Rosk che ha realizzato l’opera e le associazioni e l’Istituto Sperone-Pertini che hanno promosso l’iniziativa che, come amministrazione, siamo lieti di far rientrare nel quadro delle numerose attività collaterali alle celebrazioni del 400° Festino di Santa Rosalia. Un’opera simbolica non solo per il quartiere, ma per tutta la città. Santa Rosalia ha liberato Palermo dalla peste, ma ci sono altre pesti che caratterizzano la società di oggi e influenzano la nostra città e il concetto di ribellione, nel senso più alto del termine, deve essere da sprone, soprattutto per le giovani generazioni che non devono accontentarsi o accettare passivamente ciò che non va. È fondamentale, dunque, che questi messaggi passino soprattutto dalla scuola. Come sosteniamo da sempre, infatti, non può un’amministrazione da sola a risolvere i problemi di una città, serve il contributo di tutto, convinti che soprattutto i giovani, spesso più sensibili e attenti degli adulti, possano stimolare e sollecitare il cambiamento”, affermano il sindaco Roberto Lagalla e il vicesindaco Giampiero Cannella.

Le dichiarazioni di Giulio Rosk

“L’opera rappresenta una delle più classiche iconografie di Santa Rosalia, ma non si limita a raffigurare la Santa. Accanto a lei, infatti, appare l’immagine di una bambina. Entrambe sono figure ribelli: Rosalie che non accettano il presente. Da un lato, Santa Rosalia si oppone e si ribella alle imposizioni della sua famiglia; dall’altro, la piccola Rosalia, con un gesto involontario di coprirsi il naso (tipico di chi avverte un cattivo odore), ci fissa con uno sguardo intenso e contrariato. Anche lei rifiuta il presente e, attraverso quello sguardo, sembra voler incitare chi osserva a cambiare la realtà.

L’immagine richiama la figura dell’angelo presente nella ‘Santa Rosalia’ di Van Dyck, conservata all’oratorio del SS. Rosario in San Domenico a Palermo. Anche in quell’opera, un piccolo angelo si copre il naso, disturbato dal fetore che si diffondeva nelle strade di Palermo durante l’epidemia di peste. Questo dettaglio iconografico, oltre a riprendere un elemento storico, diventa simbolo di un disagio che attraversa le epoche e si rinnova nello sguardo della giovane Rosalia”, afferma l’artista Giulio Rosk.

Di Bartolo: “Rosalie ribelli tappa importante”

“Le Rosalie ribelli è una tappa importante di un percorso di consapevolezza e di autodeterminazione in cui proviamo a far crescere insieme alle famiglie, i nostri bambini e le nostre bambine. Per noi sono Rosalie come Rosalii, è rivolto a bambine e bambini in egual misura. È una ribellione che non porta ad alzare la voce e le mani, ma porta ad alzare la testa, per prendere le distanze da ciò che non piace, non convince e non è coerente con il proprio sentimento, la propria volontà e i propri desideri. Questa ribellione è raffigurata nel murale da una bambina che prende le distanze, con questa postura, che è una citazione artistica colta, del Van Dyck, ma che interpreta perfettamente con questo sguardo dritto e fiero, il posizionamento delle nostre bambine e dei nostri bambini. Ci sembra bellissimo che Giulio Rosk abbia interpretato una Santa Rosalia che guarda e sostiene tutti i passanti con uno sguardo limpido e accogliente e che abbraccia con dolcezza e fermezza la nostra piccola Rosalia. Entrambe simbolo di ribellione che nasce dalla consapevolezza e dalla libertà che si va costruendo passo dopo passo, momento dopo momento, a scuola e fuori dalla scuola”, afferma la dirigente dell’I.C.S. “Sperone-Pertini”, Antonella Di Bartolo.

Angelini: “Ritroviamo la nostra missione”

“La nostra associazione si occupa di allattamento, di mamme, di famiglie che riescono a superare momenti di criticità grazie al sostegno di altre mamme, di altre famiglie. Con Le Rosalie ribelli, un progetto di comunità, ritroviamo la nostra missione originaria: saper andare oltre le difficoltà, turandosi il naso se necessario, voltando pagina con la forza d’animo che solo la ribellione gentile può generare. Una ribellione fatta insieme, con gli altri, non contro. La nostra speranza è che le donne e le mamme dello Sperone e di tutta Palermo possano ispirarsi a questo muro per andare oltre nel loro quotidiano travaglio.”

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