E’ ancora fitto il mistero attorno a Raffaele Lo Nardo, l’uomo bloccato sabato in pieno centro a Palermo con addosso una bomba a mano contenente tritolo e dal raggio d’azione distruttivo di 30 metri.

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L’uomo, originario del Borgo Vecchio, comparirà davanti al giudice domani per la convalida dell’arresto . Lo Nardo, pregiudicato per rati legati alla droga, teneva l’ordigno in una scatola di metallo tra le gambe e non nel bauletto della moto.

Lo Nardo ha sostenuto davanti agli inquirenti di avere trovato l’ordigno bellico in via Messina Marine. L’avrebbe presa con l’intenzione di venderla, senza però riuscirci e poi di aver deciso di disfarsene in via Libertà. Dichiarazioni che lasciano scettici gli investigatori.

L’uomo sarebbe stato pedinato dalle forze dell’ordine pedinato da ore, dopo una segnalazione di una fonte confidenziale. Quindi Lo Nardo è stato seguito dalla polizia da piazza Croci fino in via Archimede, prima di fermarlo.

Gli investigatori stanno cercando di capire oltre a quale sia la provenienza della bomba, e quale fosse l’obiettivo di Lo Nardo.

L’indagine è coordinata dal pubblico ministero della Dda Roberto Tartaglia.

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