“Sui toni trionfalistici che leggiamo e sentiamo in questi giorni in relazione agli 8 milioni di o del “Fondo Sicilia” gestiti dalla Crias per il credito d’esercizio 2.0, non possiamo che trovarci in disaccordo prediligendo la massima cautela. La cifra esigua ed i requisti stringenti richiesti, posti all’interno delle norme di attuazione, non consentono di assicurare un corretto ristoro delle somme.”
A dirlo è Massimo Saeli, segretario regionale della Ugl Credito che aggiunge: “Ad esempio per avere un finanziamento di 30 mila euro, bisogna essere un impresa artigiana con 20 dipendenti, cosa praticamente che andrebbe a tagliare fuori, da una cifra così importante, quasi tutti gli artigiani siciliani. Più che pensare a festeggiare un ipotetico successo, che non si sa se mai arriverà, riteniamo invece sia necessario concentrarsi sul forte ritardo accumulato dalla Crias per adeguarsi al nuovo schema di armonizzazione contabile dettato dal Decreto legislativo n°118 del 23 giugno 2011. Bisogna avere risposte concrete sul perchè questo ente, da oltre due anni, non è stato capace di formulare, o peggio ancora non ha voluto fare, un bilancio in tal senso”, dice Saeli.
“Proprio per questo, ancora oggi infatti, la Crias resta bloccata nella sua funzione istituzionale di erogare diverse decine di milioni di euro di finanziamenti. Solo da qualche giorno e grazie al ricorso di professionisti esterni, con il relativo aggravio di costi, si è iniziato a redigere un bilancio preventivo. Sulla questione bilanci, quindi, ci troviamo perfettamente in sintonia con quanto dichiarato dal vice presidente della Regione siciliana ed assessore regionale dell’Economia Gaetano Armao – puntualizza il segretario che, nel contempo, chiede di non fermarsi solo alle generiche proteste, ma assumere gli opportuni provvedimenti da parte dell’Assessorato. Se Armao ritiene grave tutto ciò, non dovrebbe più attendere neanche un attimo e disporre le verifiche su potenziali mancanze e l’accertamento di eventuali responsabilità nella gestione economica della Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane, inviando tempestivamente commissari ad acta per l’adempimento di quanto previsto dalle norme. Oltretutto – continua – crediamo sia giunto il momento di verificare (insieme all’Assessorato regionale delle Attività produttive) anche tutte quelle anomalie interne, che hanno refluenze sui dati contabili della Crias, che noi, come sindacato, da tempo denunciamo e che certamente non sono ascrivibili alla stragrande maggioranza dei dipendenti della Cassa”.
“La Crias, nella nostra regione, è un ente di fondamentale importanza per il sostegno al credito di migliaia di aziende che operano nel settore dell’artigianato, anche per la mole di fondi che è chiamata ad erogare e, dunque, è per noi indispensabile che non si perda di vista la correttezza dei procedimenti sia a livello di bilancio che per quanto riguarda la gestione del personale. Allo stesso tempo – conclude il segretario di Ugl Credito – auspichiamo un incontro a breve con l’assessore Armao, perchè non bisogna più perdere giornate preziose nel percorso di fusione tra Crias e Ircac per l’avvio dell’Irca, poichè ancora le perplessità sono troppe e non bisogna ignorarle se non si vuol creare l’ennesimo carrozzone targato Regione siciliana.”
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